Calore cooperativo e sostenibile a prezzo di costo

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Una rete di teleriscaldamento alimentata con biomassa locale e gestita da una cooperativa di consumatori: l’esempio del paese tedesco di St. Peter può essere una fonte di ispirazione per tanti altri piccoli centri alla ricerca di una vera transizione energetica.

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St. Peter im Schwarzwald è un piccolo centro della Foresta Nera, in Germania, che si distingue per una gestione moderna e sostenibile della sua fornitura di calore.

Si tratta di una soluzione efficace ed efficiente, estremamente adatta e replicabile soprattutto nelle zone rurali.

Puntare sull’energia da biomassa

La rete di teleriscaldamento del paese di St. Peter è stata realizzata nel 2010 e connette 252 utenze, sviluppandosi per una lunghezza complessiva di 12 km.

Il sistema, gestito dall’operatore Bürger Energie St. Peter eG, è alimentato da una combinazione di diverse risorse e tecnologie basate sulla biomassa: caldaia a pellet, cogeneratore a gas di legna e caldaia a cippato.

L’impiego di queste soluzioni permette, rispetto al riferimento di una generazione termica a gas naturale, un risparmio di emissioni di anidride carbonica in atmosfera pari a 3.500 tonnellate all’anno.

Prezzo = costo reale

Una delle principali peculiarità di questo esempio tedesco, tuttavia, non risiede tanto nelle scelte tecnologiche quanto nella forma organizzata e finanziaria adottata.

La Bürger Energie St. Peter eG, infatti, si configura come una cooperativa di utenti ed è stata proprio la cooperativa ad agire come soggetto responsabile per lo sviluppo completo del progetto e per la gestione quotidiana della rete. Un progettista indipendente, inoltre, ha seguito la società per le questioni più strettamente tecniche.

Il vantaggio principale di questa soluzione cooperativa risiede nel fatto che tutti i consumatori di calore sono anche proprietari del sistema di fornitura termica e, quindi, possono acquistare il calore a un prezzo pari al costo reale di produzione.

Il modello finanziario, quindi, è decisamente differente da quello adottato in presenza di una utility: qui, infatti, non si ricerca il profitto, ma solamente la produzione termica a un prezzo accessibile, stabile e competitivo con le soluzioni alternative. Dal 2013, infatti, il prezzo del calore è rimasto essenzialmente costante.

Lavoro ma senza capitale

La cooperativa è stata fondata nell’agosto del 2009 e, inizialmente, contava solo 13 membri, incluso il Sindaco e un rappresentante dell’Arcidiocesi di Friburgo, in quanto anche il monastero locale era una delle utenze incluse nella fornitura di calore.

Uno degli aspetti più complessi è stato l’esame legale della forma cooperativa, poiché ha richiesto un lavoro lungo e certosino che ha implicato molto impegno ancora in assenza del capitale iniziale.

In questa fase, perciò, il lavoro e l’impegno volontario dei primi aderenti al progetto è stato di importanza fondamentale nella realizzazione della cooperativa e, soprattutto, per l’ottenimento del prestito bancario necessario per attivare la società.

È stato anche a questo punto, inoltre, che la costituenda cooperativa ha cercato, e trovato, l’appoggio tecnico di uno studio di ingegneria per il supporto nella progettazione della rete e della centrale di produzione termica.

Si parte!

La fase successiva è stata quella del coinvolgimento dei potenziali partecipanti tramite l’organizzazione di eventi informativi per la cittadinanza e la raccolta, grazie alla somministrazione di uno specifico questionario, di dati relativi ai consumi termici.

Grazie a questi dati, il consulente tecnico ha potuto effettuare un primo dimensionamento del sistema e una stima dei costi dell’energia termica prodotta. Sulla base di questi calcoli, la cooperativa è stata registrata ufficialmente nel febbraio del 2010 e ha successivamente richiesto il prestito alla banca KfW.

La costruzione dell’impianto è cominciata nel maggio dello stesso anno.

Un progetto in espansione

La rete di teleriscaldamento di St. Peter sta continuando a crescere, assieme al numero di consumatori collegati e, quindi, alla quantità di partecipanti alla cooperativa locale.

Il “villaggio bio-energetico”, come definiscono in Germania questa tipologia di sistemi, ha vinto diversi premi ed è conosciuto a livello internazionale e anche questo aspetto ha favorito in modo essenziale l’espansione del progetto.

All’inizio dello sviluppo, i membri della cooperativa impegnati nella gestione della rete, ad esempio per la manutenzione o per la lettura dei contatori, avevano comunque un altro lavoro principale. Con la crescita degli introiti, tuttavia, la cooperativa si è potuta permettere anche l’assunzione di personale a tempo pieno, con un notevole risvolto positivo anche per l’economia locale.

Un occhio all’economia

È importante sottolineare come la forma cooperativa non implica affatto che il progetto possa non avere una sua redditività economica: il modello finanziario si regge sulle sue gambe se, come sempre deve accadere, esiste una domanda termica sufficientemente grande e una rilevante densità di consumo, tali da rendere lo sviluppo economicamente sostenibile.

Uno dei vantaggi più evidenti della società cooperativa è l’elevato livello di fiducia che, già in partenza, si nota tra i potenziali consumatori.

Gli scettici esistono sempre, certo, ma nessuno pensa che qualcuno di esterno “ci voglia fregare”, dicono i partecipanti.

Altro beneficio molto evidente, in parte già evidenziato, è che sono gli stessi consumatori a determinare il modello di prezzo e, quindi, non mirando a massimizzare il profitto, possono concentrarsi sull’ottenimento di un livello di costo basso, stabile e competitivo.

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