Biomasse legnose al posto del gas, in Italia un enorme potenziale sottovalutato

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Perché e come promuovere il teleriscaldamento a biomassa legnosa in aree alpine? Gestione forestale e uso energetico delle biomasse tra le proposte di Fiper al Ministero dell’Agricoltura.

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In Italia c’è un potenziale annuo di 31.700 tonnellate di biomassa legnosa, proveniente da boschi, potature del verde urbano e potature agricole.

Se opportunamente orientata e sostenuta, questa risorsa potrebbe evitare l’importazione di almeno 13 miliardi di metri cubi di gas naturale, producendo una ricaduta finanziaria di circa 37-45 miliardi di euro/anno (ai prezzi attuali) corrispondenti a un valore pari al 35-40% dell’importazione di gas dalla Russia registrata nel 2021 (si veda anche, QualEnergia.it “Le biomasse forestali, una scelta obbligata per ridurre la dipendenza energetica“).

Per questo, Fiper, Federazione di Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili, ha presentato una serie di proposte al Ministero dell’Agricoltura, Sicurezza Alimentare e Forestale (Masaf), con l’obiettivo di valorizzare l’energia prodotta da biomasse in Italia e di puntare su questo settore per diversificare gli approvvigionamenti energetici.

Il primo punto affrontato dalla Federazione durante l’incontro con il ministero e nel documento (allegato in basso) che ne riassume i contenuti, riguarda la gestione forestale.

Le foreste oggi coprono oltre il 36% della superficie nazionale, spiega Fiper, svolgendo un ruolo fondamentale per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico; forniscono molteplici utilità ecosistemiche e possono contribuire allo sviluppo della bioeconomia circolare, in particolare nelle aree interne e montane.

La conservazione di questo prezioso patrimonio si deve incentrare, per la Federazione, su una gestione che tuteli la diversità strutturale e funzionale delle foreste nel quadro degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030, del Green Deal europeo, della Strategia Forestale europea e di quella nazionale in corso di implementazione.

Nonostante l’enorme potenziale interno, attualmente l’Italia a livello mondiale è il primo importatore di legna da ardere, terzo importatore di residui e scarti legnosi, dodicesimo importatore di cippato di conifere. Ecco perché è prioritario adottare un approccio pragmatico nell’utilizzo delle risorse forestali.

Tra le proposte della Fiper c’è la promozione del teleriscaldamento a biomassa legnosa in aree alpine, tramite l’allocazione di nuove risorse e l’abrogazione della definizione di biomassa legnosa primaria all’interno della Direttiva RED 3, che attualmente stabilisce che dal 2026 gli Stati membri non possano più concedere alcun incentivo alla produzione di elettricità da biomassa primaria forestale (vedi anche “Quale futuro per le biomasse legnose con la direttiva Red 3?“).

La Federazione sottolinea nello stesso documento che sarebbe necessario un intervento chiarificatore del ministero e dell’Agenzia edlle entrate per stabilire le modalità di applicazione del credito di imposta previsto per gli utenti allacciati a reti di teleriscaldamento a biomassa legnosa (Testo Unico Ambientale Allegato X Sezione 4- impiego di biomassa che abbia subito esclusivamente trattamento meccanico) e alla geotermia (Legge n.203 del 22 dicembre 2008, art. 2 punto 12).

Secondo Fiper, nel 2022 alcune società di teleriscaldamento alimentato a rifiuti (termovalorizzatori) avrebbero cercato di interpretare la norma in termini estensivi, adducendo la motivazione che “i rifiuti rientrano nelle fonti rinnovabili nell’ordinamento italiano”. Per l’organizzazione di categoria, invece, la misura si riferisce esclusivamente all’impiego di biomassa legnosa vergine ed è un importante incentivo indiretto per la filiera bosco-legno-energia e specificamente per la gestione forestale sostenibile.

L’ultimo punto affrontato dall’associazione guidata da Walter Righini affronta la questione dell’impiego di ceneri pesanti di combustione in funzione di “ammendante” agricolo.

Il residuo incombusto dell’incenerimento dei rifiuti agricoli è oggi annoverato tra i rifiuti non pericolosi e in passato la cenere veniva impiegata in agricoltura, soprattutto in vigneti e frutteti, quale fertilizzante naturale.

Fiper propone quindi al Masaf di avviare il confronto per il riconoscimento delle ceneri pesanti di combustione all’interno della categoria “ammendanti” del registro fertilizzanti. Alcune organizzazioni agricole già contattate, fa sapere la Federazione, tra cui Coldiretti, Confcooperative, hanno confermato l’interesse ad impiegare questo sottoprodotto in agricoltura. Ciò favorirebbe fattivamente l’economia circolare e l’impiego di ammendanti naturali.

Secondo quanto riportato dalla Federazione in una nota stampa successiva all’incontro, la segreteria tecnica del ministero sembra aver riconosciuto il valore del teleriscaldamento a biomassa per favorire la gestione sostenibile forestale, impegnandosi a identificare eventuali altre risorse del Pnrr o Repower EU per i progetti approvati dalla misura Pnrr, ma non finanziati per mancanza di risorse, supportando in tal senso quanto già dichiarato a Fiper dal Mase.

Il Presidente Walter Righini spiega che il Ministero si è impegnato a seguire e monitorare l’evoluzione del quadro normativo relativo alle biomasse a livello europeo, affermando che si è attivata una stretta sinergia sul tema bioenergie con il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica.

Secondo l’organizzazione, il ministero ha mostrato interesse anche per la proposta di impiegare le ceneri pesanti di combustione della biomassa vergine in funzione ammendante in terreni agricoli.

C’è poi tanto lavoro da fare a livello comunicativo, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di curare, coltivare e gestire il patrimonio forestale attraverso piani di taglio riconosciuti, autorizzati e censiti a livello regionale.

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