Fukushima, nuovo balzo nella radioattività

  • 10 Luglio 2013

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Nei campioni di acqua prelevati martedì da un pozzo di osservazione vicino all'impianto concentrazioni di cesio centinaia di volte superiori a quelle rilevate nei giorni scorsi. Contaminati frutti di mare anche a 55 km di distanza. L'industria nucleare giapponese non sembra affatto in grado di gestire le conseguenze del disastro di Fukushima.

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Nuovo balzo della radioattività alla centrale nucleare di Fukushima: nei campioni di acqua prelevati martedì da un pozzo di osservazione vicino all’impianto concentrazioni di cesio 134 di 11.000 becquerel/litro e di cesio 137 per 22.000 Bq/l, pari a 111 e 105 volte i valori di venerdì. Appena ieri, la Tepco, il gestore della centrale, aveva reso note concentrazioni già record di cesio 134 (9.000 Bq/l) e di cesio 137 (18.000 Bq/l). Ancora sconosciute le cause alla base del fenomeno, anche se l’utility ha assicurato che avrebbe continuato un monitoraggio continuo.

“La Tepco – commenta Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia – dovrebbe usare tutte le sue risorse per impedire che questo accada. Purtroppo la contaminazione delle falde acquifere è solo un altro esempio di come il disastro sia lontano dall’essere stato contenuto”. Greenpeace ha reso noti oggi i risultati di 25 campionamenti di frutti di mare effettuati in 5 porti dell’area, 8 dei quali mostrano come la contaminazione radioattività arrivi anche a 55 chilometri dalla centrale. La pesca è stata interdetta nella Prefettura di Fukushima e consentita solo a scopo scientifico, di campionamento. Il futuro dei pescatori locali è quanto mai incerto.

“L’industria nucleare giapponese – conclude Onufrio – non è chiaramente in grado di gestire le conseguenze del disastro di Fukushima. L’unica misura preventiva reale per evitare di trovarci in futuro in simili circostanze è quella che prevede l’abbandono del nucleare e il passaggio rapido alle fonti rinnovabili”.

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