Quarto conto energia e mercato. Intervista a Viscontini di Enerpoint

Cosa pensa l'industria del fotovoltaico italiano del quarto conto energia? Qualenergia.it sta chiedendo ai dirigenti di alcune delle principali aziende italiane come vedono il futuro del settore e del loro business dopo l'approvazione. Oggi è il turno di Paolo Rocco Viscontini, Presidente e AD di Enerpoint.

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Cosa pensa l’industria del fotovoltaico italiano del quarto conto energia? Qualenergia.it sta chiedendo ai dirigenti di alcune delle principali aziende come vedono il futuro del settore e del loro business dopo l’approvazione. Trovate tutte le interviste sul nuovo conto energia alle  aziende del fotovoltaico raccolte, assieme a molti altri contenuti, nel nostro “Speciale quarto conto energia fotovoltaico”.


Oggi è il turno di Paolo Rocco Viscontini, Presidente e AD di Enerpoint, azienda che dal 2001 vende moduli e inverter.



Viscontini, quanto crescerà il mercato italiano del fotovoltaico nel corso del 2011 dopo l’approvazione del quarto conto energia?


L’installato 2011 sarà certamente inferiore a quello del 2010. Stimo che nel primo semestre si sia installato  circa 1 GWp. Nel secondo semestre mi aspetto tra 1.500 e 2.000 MWp, ma soprattutto se si farà chiarezza sul premio del 10% in tariffa per gli impianti il cui valore è riconducibile per almeno il 60% a prodotti europei, la cui incertezza nell’interpretazione sta gravemente danneggiando la ripartenza del mercato. Una norma inserita per favorire l’industria nazionale alla fine sta danneggiando tutto il mercato (senza distinzioni di origine…).


Che impatto può avere questo premio per i prodotti europei?


Come accennavo prima il premio per i prodotti europei deve necessariamente essere chiarito. Se passa l’interpretazione richiesta da alcuni costruttori italiani (origine europea assegnata sulla base del sito in cui avviene l’ultima trasformazione), il premio verrà in pratica dato alla stragrande maggioranza dei produttori mondiali, visto che i principali produttori di moduli hanno già stabilimenti di assemblaggio in Europa (principalmente nell’Est Europa) e chi non li ha ancora provvederà ad averli nel giro di pochi mesi. In sostanza significa alzare del 10% le tariffe per quasi tutti. Non vedo il vantaggio per gli italiani. Se invece passerà l’interpretazione per cui la cella risulta discriminante per l’assegnazione dell’origine europea, almeno si premierà chi ha investito di più, tra l’altro nella produzione del componente più high-tech presente nel modulo. D’altronde a mio avviso un premio deve essere dato a chi si distingue. I costruttori italiani devono chiedere contributi diretti per le loro aziende, per fronteggiare la concorrenza extraeuropea sullo stesso campo, vale a dire il fronte finanziario, sotto forma di contributi a fondo perduto e finanziamenti molto agevolati. Usciamo dalla strenua lotta per il nuovo conto energia con la consapevolezza di aver conquistato un ruolo prima impensabile agli occhi dei responsabili politici. Il terreno era fertile per chiedere aiuti significativi per supportare un settore strategico per il Paese, ma temo che l’inserimento del premio in tariffa ora renda difficile l’ottenimento di aiuti più mirati e, per me, più efficaci. Una segnalazione importante: diversi costruttori e rivenditori promuovono i loro moduli come “europei” e quindi tali da garantire l’assegnazione del premio. Ritengo si tratti di pubblicità che potrebbe essere tranquillamente definita ingannevole, perché oggettivamente si sta ancora attendendo l’interpretazione della norma da parte del GSE. E’ un comportamento superficiale e scorretto.


Quali tipologie di impianto saranno favorite con il nuovo conto energia?


Il nuovo conto energia segna un chiaro indirizzo: promozione per gli impianti fotovoltaici sui tetti e limitazioni per quelli a terra. Bene l’assenza di cap per gli impianti a tetto fino al MWp di potenza installata. Male, ma necessario, il registro per gli impianti a terra oltre i 200 kWp.


La vostra azienda ha deciso di rivedere la sua strategia come conseguenza delle novità introdotte? Se sì, come?


In tutta onestà immaginavo che le grandi installazioni avrebbero subito dei problemi e quindi ci stavamo già orientando agli edifici, ambito in cui abbiamo comunque un’esperienza decennale e che tra l’altro risponde al meglio alla natura distribuita della generazione da fotovoltaico. La nostra esperienza si traduce in maggiori servizi ai nostri clienti installatori (ricordo che Enerpoint è distributore di componenti per impianti fotovoltaici a oltre 1000 installatori, che sono per noi clienti continuativi) e in iniziative di sviluppo impianti di grande dimensione per clienti investitori. Confermiamo infine lo sviluppo all’estero: siamo già presenti, con soddisfazione, in Germania e in Israele, e programmiamo almeno due ulteriori aperture entro la fine dell’anno.

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