Studio, dal solare termodinamico fino all’80% della domanda elettrica?

Se le centrali fossero messe in rete il CSP in alcune regioni potrebbe lavorare per un numero di ore all'anno paragonabile a quello di una centrale nucleare, producendo a costi competitivi con quelli di una centrale a gas. Nel Mediterraneo si potrebbe arrivare a soddisfare con il solare fino all'80% della domanda.

ADV
image_pdfimage_print

Il solare termodinamico è molto più competitivo di quanto si pensi. In certe regioni potrebbe lavorare per un numero di ore all’anno paragonabile a quello di una centrale nucleare, producendo a costi competitivi con quelli di una centrale a gas. Tutto sta nel costruire una rete di centrali CSP collegate tra loro: in questo modo, in certe aree come nel Mediterraneo, si potrebbe arrivare a soddisfare fino all’80% della domanda elettrica attuale a costi competitivi.

E’ questa la sintesi estrema di uno studio pubblicato su Nature Climate Change e condotto da Stefan Pfenninger e altri ricercatori dell’International Institute for Applied Systems Analysis (presentato qui in inglese).

I ricercatori hanno stimato le potenzialità del solare termodinamico (che usa fluidi scaldati dal sole per muovere turbine elettriche) in varie parti del mondo, concludendo che questi sistemi, se connessi in rete tra loro, sarebbero appunto in grado di produrre fino all’80% dell’elettricità necessaria a costi competitivi in due tra le quattro aree del mondo esaminate: il deserto del Kalahari e il bacino del Mediterraneo.

Il solare termodinamico ha il vantaggio di poter accumulare come calore l’energia necessaria per produrre elettricità anche quando il sole non c’è, ma questo non basta. Per arrivare alle percentuali di copertura della domanda ipotizzate dallo studio bisogna ottenere una produzione sufficiente a superare anche i momenti di lunga assenza del sole: lo si potrebbe fare collegando tra loro impianti su una vasta area.

ADV
×