Stato dell’arte su opportunità e potenziale del solare a concentrazione in Italia

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Si torna a parlare in Italia di solare termodinamico con i risultati del progetto SOLARGRID. Gli obiettivi e gli sviluppi saranno presentati in un convegno online in programma il 22 giugno.

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Si parla poco in Italia del solare termodinamico o solare a concentrazione (CSP – Concentrated Solar Power), forse anche per i fortissimi ritardi dell’entrata in vigore del decreto Fer 2 sulle tecnologie rinnovabili innovative, quelle considerate meno competitive, che lo includevano.

Questo decreto ministeriale (inviato dal governo a Bruxelles) ha ormai un ritardo abissale: ad oggi 1410 giorni, come spiega il ritardometro curato dal presidente di Elettricità Futura, Agostino Rebaudengo.

Il decreto, che doveva entrare in vigore il 10 agosto del 2019, prevede incentivi per l’eolico offshore, l’energia oceanica, le biomasse, il biogas, la geotermica e, appunto, per il solare termodinamico.

Sul solare di potenza, che sfrutta l’energia solare per produrre calore ad alta temperatura per generare elettricità ed energia termica, il decreto prevedeva incentivi per 25 anni sia per impianti di piccola taglia (fino a 300 kW) per un contingente di 5 MW, che per impianti di media e grande taglia (da 300 kW a 15 MW), per un contingente incentivabile di 75 MW. Incentivi che dovrebbero ammontare, a secondo delle taglie, tra 200 e 300 €/MWh.

Eppure, il know-how italiano sulla tecnologia è importante, come anche il potenziale di questa fonte, soprattutto per i Paesi che si affacciano sulla sponda sud del Mediterraneo, addirittura superiore ai loro attuali consumi di elettricità.

In questi giorni però si tornerà a parlare dei possibili sviluppi della tecnologia CSP, in questi anni affrontati dai lavori del progetto SOLARGRID (Sistemi sOlari termodinamici e fotovoLtaici con Accumulo peR co-GenerazIone e flessibilità Di rete).

Il progetto è stato condotto e coordinato da un Consorzio formato da Enea, Eni, EniMed, Magaldi Group, Idea, Politecnico di Milano, Università di Firenze, Università di Siena e Università di Palermo.

Obiettivi principali del progetto, cofinanziato dal Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione 2014-2020, sono stati:

  1. il miglioramento delle performance energetiche e dell’affidabilità di sistemi e di componenti di impianto;
  2. l’utilizzo intelligente di sistemi di storage termici che conferiscono agli impianti maggiore flessibilità nell’erogazione dell’energia;
  3. l’individuazione di configurazioni di impianto ibridizzate tese a testare il funzionamento del CSP insieme ad altre fonti energetiche, sia rinnovabili che convenzionali;
  4. l’integrazione dei sistemi di produzione all’interno di micro-reti energetiche e il relativo sviluppo di strategie innovative di controllo e gestione;
  5. la scelta di soluzioni eco-efficienti delle diverse tecnologie adottate attraverso valutazioni di tipo LCC (Life Cycle Costing) e LCA (Life Cycle Assessment).

Sullo stato dell’arte della tecnologia e sui risultati di SOLARGRID si parlerà così nel corso di un convegno online da titolo “Il solare a concentrazione opportunità e innovazioni nel panorama nazionale” in programma giovedì 22 giugno dalle ore 14,30 alle 18,30 (per registrarsi all’evento sul sito www.aeit.it – sezione Eventi e Manifestazioni – presentazione in pdf).

L’ingegner Carmine Cancro, responsabile scientifico di SOLARGRID per l’Enea, che parteciperà come relatore al convegno, ha detto: “Dopo tre anni di intenso lavoro e di collaborazione continua con i partners, oggi possiamo dire di aver raggiunto dei risultati importanti che possono incrementare in modo significativo la competitività del CSP rispetto alle altre fonti energetiche. Sono sicuro che questa esperienza non terminerà con la fine del progetto, e che la piattaforma SOLARGRID continuerà a essere un punto di riferimento e di confronto per tutti gli operatori che si vorranno approcciare all’utilizzo di questa tecnologia”.

Nell’ormai lontano 2020, Gianluigi Angelantoni, l’allora presidente di Anest (l’Associazione nazionale energia termodinamica, che aveva appena deliberato il suo scioglimento) e presidente di Archimede Solar Energy, aveva tracciato su QualEnergia.it un quadro nazionale a tinte fosche sul presente e sul futuro di questa fonte (Solare termodinamico, analisi di un tracollo tutto italiano), dopo aver pubblicato anche un documento sul tema.

All’epoca uno sfiduciato Angelantoni aveva dichiarato che la filiera industriale italiana del solare termodinamico “è morta e senza prospettive all’orizzonte”, anche perché, a suo dire, il già atteso decreto Fer 2 difficilmente avrebbe potuto ribaltare la situazione.

Chissà se nei prossimi anni qualche cambio di rotta riusciremo a vederlo, non fosse altro che per le interessanti opportunità industriali legate all’export.

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