Usa, Biden mira a raddoppiare gli obiettivi climatici di Obama

Biden potrebbe chiedere di tagliare le emissioni degli Stati Uniti del 50% rispetto al 2005, secondo Bloomberg. L’annuncio potrebbe avvenire per la fine del mese, in vista del vertice sul clima negli Usa.

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La Casa Bianca sta considerando di impegnarsi a tagliare le emissioni di gas serra degli Stati Uniti del 50% entro la fine del decennio, secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg News.

Un simile obiettivo raddoppierebbe quasi il precedente target del paese e richiederebbe cambiamenti radicali nell’energia, nei trasporti e in altri settori.

L’obiettivo di riduzione delle emissioni, che è ancora in fase di studio e quindi soggetto a modifiche, rientrerebbe negli sforzi della Casa Bianca per rimettersi alla guida della lotta mondiale contro i cambiamenti climatici, il cui obiettivo principale è mantenere l’aumento della temperatura media globale a soli 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali.

Durante la presidenza di Donald Trump, infatti, gli Usa avevano abbandonato gli accordi di Parigi sul clima, con la Casa Bianca impegnata a negare l’esistenza di una crisi climatica e a sostenere il settore delle energie fossili.

Gli obiettivi attualmente in discussione da parte degli Stati Uniti includono una riduzione del 48-50% delle emissioni di gas serra dai livelli del 2005 entro il 2030, ha detto a Bloomberg News una persona informata delle delibere in corso. Un’altra fonte ha detto che l’amministrazione, su sollecitazione del mondo ambientalista, sta considerando una riduzione ancora più ripida del 53%.

Con l’ex presidente Barack Obama alla guida, gli Stati Uniti avevano promesso di ridurre le emissioni clima-alteranti del 26-28% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2025, obiettivo che sarebbero avviati a centrare al momento.

La Casa Bianca non ha voluto commentare in maniera specifica le indiscrezioni, limitandosi a indicare che l’amministrazione prevede un approccio che riguardi “l’intero governo”. Ciò vuol dire che tutte le agenzie federali sono impegnate nella definizione degli standard di emissioni, degli investimenti in energia pulita e dei piani di infrastrutture resilienti necessari per centrare gli obiettivi, qualunque essi siano.

I firmatari dell’accordo sul clima di Parigi del 2015 dovrebbero riunirsi di nuovo a novembre in Scozia e impegnarsi a ridurre le emissioni al 2030, per aggiornare l’obiettivo del surriscaldamento medio dai 2 gradi indicati a Parigi agli 1,5 gradi ritenuti adesso necessari per cercare di gestire con maggiore possibilità di successo gli effetti dei mutamenti climatici.

“I paesi di tutto il mondo stanno cercando di vedere cosa faranno gli Stati Uniti e se si presenteranno con qualcosa che è sia ambizioso che credibile”, ha detto David Waskow, direttore dell’International Climate Initiative del World Resources Institute. “La comunità internazionale sta cercando di capire se questa cosa decollerà e continuerà a prescindere dalle diverse fasi politiche”.

Tagliare le emissioni di gas serra degli Stati Uniti a metà richiederebbe un’ampia azione per ridurre l’inquinamento di centrali elettriche, automobili, pozzi di petrolio, agricoltura e altri settori.

Gli Stati Uniti attualmente ottengono circa il 40% della loro elettricità dal nucleare e dalle energie rinnovabili, ma dovrebbero raddoppiare la loro energia priva carbonio all’80% entro il 2030 per ridurre le emissioni quel tanto che basta da raggiungere questo nuovo obiettivo, secondo Amanda Levin, analista politico del Natural Resources Defense Council.

Gli Stati Uniti avrebbero anche bisogno di elettrificare vasti comparti dell’economia, specialmente quello automobilistico, migliorando l’efficienza e riducendo lo spreco di energia a tutti i livelli. Questi sforzi sono fondamentali, ma avverranno più lentamente della trasformazione del settore energetico, che è già avviata.

Gli ambientalisti, da parte loro, premono sulla Casa Bianca per una riduzione del 40% delle emissioni di metano, un gas a effetto molto più potente della stessa CO2. Se solo si trovassero e riparassero le perdite di metano negli impianti di petrolio e gas, gli Stati Uniti riuscirebbero a tagliare le emissioni equivalenti a quelle prodotte da 140 milioni di auto a benzina, ha detto Sarah Smith della Clean Air Task Force, a Bloomberg News.

Gli Stati Uniti stanno lavorando per “mantenere il nostro obiettivo collettivo di 1,5 gradi di riscaldamento, per tenerlo vivo, visto che possiamo ancora raggiungerlo”, ha detto John Kerry, l’inviato speciale presidenziale per il clima, a una conferenza sulla giustizia climatica di questa settimana.

Il nuovo obiettivo dovrebbe essere annunciato dall’amministrazione Biden prima del vertice internazionale sul clima del 22-23 aprile, ospitato dalla Casa Bianca, che ha invitato i leader di 40 nazioni, compresi alcuni dei più grandi inquinatori e i paesi più piccoli e particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici.

“L’intera comunità ambientale è unita dietro il 50%”, ha detto Levin, del Natural Resources Defense Council. “Se si tratta di una fascia, vogliamo che il limite basso parta dal 50%”.

C’è da sottolineare tuttavia che un taglio del 50% degli Stati Uniti sarebbe comunque in ritardo rispetto agli impegni del Regno Unito e dell’Unione europea, che si sono poste l’obiettivo di ridurre le emissioni, rispettivamente, del 68% e del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030.

È anche al di sotto di quello che secondo alcuni attivisti gli Stati Uniti dovrebbero prefiggersi, visto che da ormai molto tempo sono fra i principali emettitori di gas serra al mondo. Per contribuire in modo equo agli sforzi internazionali, gli Stati Uniti dovrebbero ridurre le proprie emissioni almeno del 70% entro il 2030 e allo stesso tempo investire centinaia di miliardi di dollari in finanziamenti per il clima, stando alle raccomandazioni fatte la settimana scorsa da varie Ong, fra cui Friends of the Earth e ActionAid USA.

Un impegno degli Stati Uniti a tagliare le proprie emissioni della metà non sarebbe infatti sufficiente a mettere il mondo in sicurezza con un surriscaldamento limitato a 1,5 gradi, ha detto Gustavo De Vivero, un analista di politica climatica con il New Climate Institute, che fa parte del Climate Action Tracker.

Per raggiungere questo obiettivo, gli Stati Uniti dovranno ridurre le emissioni del 57-63%, ha indicato il mese scorso il gruppo tedesco. “Se il 50% è l’obiettivo più alto, non è abbastanza alto”, ha concluso De Vivero.

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