Tra i tanti effetti del lockdown imposto per fronteggiare l’emergenza coronavirus, per quanto riguarda in particolare i mercati energetici, c’è da segnalare quanto avvenuto nelle scorse settimane in Olanda: un eccesso di offerta elettrica sulla rete (a causa dei bassi consumi) e la formazione di prezzi negativi che hanno azzerato gli incentivi alle fonti rinnovabili.
Difatti, informa una nota dell’agenzia governativa che gestisce la remunerazione alle tecnologie rinnovabili, lo scorso 29 marzo il prezzo dell’energia elettrica sul mercato APX day-ahead (carico di base) è stato negativo per oltre 6 ore continuative.
Durante quelle ore, come previsto dalle normative europee, il meccanismo di incentivazione SDE+ non ha potuto erogare sussidi alle rinnovabili per l’elettricità generata e immessa in rete.
Ciò vale per gli impianti che hanno inviato domanda di sussidio dopo il primo dicembre 2015 e che hanno potenza installata di almeno 3 MW per l’eolico e almeno 500 kW per le altre tecnologie.
Ricordiamo poi che il crollo della domanda elettrica in Italia a marzo ha contribuito a portare le rinnovabili al 36,4% dei consumi mensili, segnando la percentuale più alta dal 2015 per il mese di marzo. Su base trimestrale, invece, le rinnovabili hanno coperto il 33,5% della domanda elettrica, segnando anche in questo caso il livello più alto dal 2015.