Il crollo della domanda elettrica a marzo porta le rinnovabili al 33,5% su base trimestrale

Al forte decremento della generazione da termoelettrico, si affianca a marzo anche quello dell'eolico e del fotovoltaico, compensato solo dalla crescita dell'idroelettrico. Dal report mensile di Terna.

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A marzo la domanda elettrica nazionale (23,7 TWh), secondo gli ultimi dati Terna, è stata inferiore del 10,2% rispetto allo stesso mese del 2019, per circa 2,7 TWh in meno.

Come abbiamo scritto in queste ultime settimane gli effetti del lockdown del paese sulla domanda elettrica si sono registrati solo a partire dal 12 marzo; pertanto continueremo a seguire l’andamento della domanda nei prossimi giorni a partire da questa data.

Tornando ai dati mensili di marzo, secondo il report mensile di Terna (allegato in basso), va evidenziato si è avuto un forte calo della produzione termoelettrica del 16%.

Anche le fonti rinnovabili nel loro complesso hanno registrato un leggero decremento sul marzo 2019: -1,8% (circa 400 GWh in meno).

In particolare, come si può vedere dalla tabella, c’è un notevole rialzo su marzo 2019 della generazione da idroelettrico (+32,1%) e un incremento del saldo con l’estero (+4%).

Come abbiamo fatto notare nelle scorse settimane si è avuto un brusco e anomalo calo dell’eolico (-28,1%) e un decremento anche del fotovoltaico, sebbene più contenuto: -13%.

Per quanto concerne la produzione di energia eolica di marzo, non solo, come detto, si ha un forte decremento sullo stesso mese dell’anno prima (-690 GWh), ma anche rispetto al mese di febbraio 2020 (peraltro con 2 giorni in meno): -26,7%.

Nel complesso le rinnovabili a marzo hanno generato 8,6 TWh (8,4 TWh circa considerando il pompaggio), il dato più basso dal 2014.

A marzo le fonti rinnovabili, vista anche la bassa richiesta, hanno comunque soddisfatto circa il 36,4% della domanda di elettricità del mese (e il 43% della produzione nazionale mensile); si tratta della percentuale, per questo mese, più alta dal 2015. A marzo 2019 era stata di circa il 34%.

In un successivo articolo esamineremo più in dettaglio i dati Terna presentati settimana per settimana da febbraio fino alla fine di marzo per il periodo di emergenza Covid-19.

Dati per il primo trimestre 2020

Se spostiamo l’analisi sul periodo gennaio-marzo 2020, vediamo che il crollo della richiesta elettrica va ad impattare anche sui dati trimestrali cumulativi.

Nel primo trimestre, infatti, la domanda è diminuita del 4,5% sullo stesso periodo 2019, con una riduzione di 3,6 TWh.

Finora la domanda elettrica del paese è stata coperta per il 33,5% da rinnovabili, con circa 25,8 TWh generati da fonte green. Quest’anno solo circa 200 GWh da rinnovabili in più che nel trimestre 2019, ma la quota coperta da rinnovabili un anno fa erar stata appena del 31,8%.

La quota del 33,5% è la più elevata dal 2015 relativamente ai primi tre mesi dell’anno (inoltre dai dati in nostro possesso, dal 2014 al 2018 non è estrapolato quello relativo all’apporto del pompaggio).

In questo grafico l’andamento della domanda di energia elettrica e la produzione da rinnovabili nei primi trimestri, dal 2014 al 2020.

La produzione del trimestre da fotovoltaico è pressoché stabile, mentre quella da idroelettrico cresce del 17,5% (+1,3 TWh). È l’energia dal vento che subisce un forte ed ulteriore arretramento: -17,4% (-1,3 TWh) sul periodo gennaio-marzo 2019.

Leggero aumento per geotermia (+2,2%) e stabile la produzione da bioenergie.

Nel primo trimestre 2020, fotovoltaico ed eolico hanno soddisfatto, rispettivamente il 6,7% e il 7,6% della domanda elettrica (nel complesso 14,3% per 11 TWh, circa 1,2 TWh in meno del 2019).

L’idroelettrico, in recupero quest’anno, al lordo del pompaggio, è al 10,9%. La generazione da biomasse la bioenergia al 5,8%, la geotermia all’1,9%.

Come si può vedere dal grafico in basso, a fine marzo eolico e fotovoltaico rappresentavano il 42,6% di tutte le fonti rinnovabili (lo scorso anno erano al 47,6%). L’idroelettrico è al 34,4% (era al 29,5% un anno fa).

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