Una cooperativa al caldo, esempio di transizione energetica dal basso

Più di 200 utenze si scaldano grazie a una piccola rete di teleriscaldamento di proprietà degli utenti stessi: l’esperienza olandese di Thermo Bello, una vera e propria “comunità del calore”.

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Fare scelte consapevoli e assumersi la responsabilità di prendere decisioni che possono migliorare la qualità della vita e dell’ambiente, soprattutto a livello locale: questi sono senza dubbio dei pilastri della transizione energetica e del ruolo che i cittadini possono giocare in questo cambio di paradigma.

Esemplare in questo senso è il caso del quartiere EVA-Lanxmeer della cittadina olandese di Culemborg, a una trentina di chilometri da Utrecht in direzione sud-est.

Il calore è di tutti

Già dal primo gennaio del 2009, i cittadini residenti nella zona hanno fondato l’azienda Thermo Bello, una società a responsabilità limitata (caratterizzata dalla sigla BV in Olanda) le cui azioni sono però gestite dalla Coöperatieve Thermo Bello U.A., una cooperativa energetica di quartiere che, quindi, è di proprietà degli abitanti stessi.

Il primo obiettivo dichiarato della cooperativa è stato quello di arrivare a una fornitura di calore per il quartiere caratterizzata da assenza di interruzioni, dalla sostenibilità degli impianti per la produzione centrale dell’energia termica e da un costo al consumatore inferiore o uguale a quello dei metodi di generazione alternativi come, ad esempio, le soluzioni individuali.

Un altro risultato atteso, inoltre, è sempre stato quello di incrementare la quota di energia rinnovabile presente nella produzione di calore, nonché di diffondere le conoscenze sulla produzione di energia tramite il ricorso a fonti locali e sul risparmio energetico.

Oltre alla mera fornitura di energia, inoltre, i residenti sono ampiamente coinvolti nello sviluppo e nella progettazione del paesaggio e degli spazi verdi pubblici, nella sicurezza del traffico, nella gestione delle acque e nella produzione alimentare. Il quartiere, insomma, è un vero e proprio banco di prova dell’innovazione sociale e l’esperienza di Thermo Bello ne è uno dei frutti più succosi.

Più di 200 utenze collegate

L’acqua calda a bassa temperatura viene fornita a 222 abitazioni e 7 locali commerciali attraverso una rete di tubazioni sotterranee di distribuzione situata nel quartiere. Dopo aver utilizzato l’acqua calda ricevuta, le utenze restituiscono il fluido raffreddato alla stazione di scambio termico attraverso una tubazione di ritorno.

Per ogni abitazione o attività commerciale è installato un contatore interno, sul quale è possibile leggere la quantità di calore prelevata. Nella stazione di scambio, l’acqua raffreddata viene riscaldata con una pompa di calore e, se non è sufficiente, con una o due caldaie industriali a gas.

La temperatura dell’acqua fornita dipende dalla temperatura esterna e il suo valore massimo si aggira intorno ai 50 °C.

Solo eccezionalmente, però, cioè in corrispondenza di temperature esterne di circa -10 °C, l’acqua viene riscaldata fino a questa temperatura. Ciò rende l’acqua calda in circolazione adatta al riscaldamento a bassa temperatura tramite sistemi a pavimento e a parete con grandi superfici di scambio termico rendendo anche possibile un funzionamento con valori di COP elevati per la pompa di calore.

Poiché l’acqua che circola nella rete di teleriscaldamento è invece troppo fredda per gli usi sanitari, i singoli edifici sono attrezzati con soluzioni individuali per questo utilizzo.

Due tipologie di tariffe

Dal punto di vista economico, le tariffe offerte ai clienti sono di due tipi: fissa e a consumo.

La tariffa fissa è di circa 305 euro all’anno (Iva inclusa) per le abitazioni, mentre per le aziende il valore dipende dalla potenza termica impegnata e varia, quindi, in modo significativo da caso a caso.

La tariffa a consumo, invece, è pari 65 euro per GJ ma, fino a 37 GJ di prelievo, ai piccoli consumatori viene applicata la tariffa massima di 47,38 €/GJ.

Consigli… tecnici

I membri della cooperativa locale sono i residenti del quartiere e l’Associazione dei residenti EVA-Lanxmeer (BEL).

Il consiglio di amministrazione, infatti, è formato dai rappresentanti di queste due sezioni della cooperativa e funge anche da assemblea generale degli azionisti della BV. Prima di questa assemblea annuale, inoltre, il consiglio convoca una riunione con i suoi sostenitori.

Sul sito della Thermo Bello, è possibile trovare anche gli statuti della cooperativa e della società a responsabilità limitata a essa connessa.

Per quanto riguarda la gestione tecnica degli impianti e della rete, un gruppo di residenti del quartiere si riunisce settimanalmente per un “consiglio tecnico”, nel quale vengono discusse tutte le questioni relative allo sviluppo e alla gestione della rete di produzione e distribuzione del calore.

Grazie a questo gruppo di persone, dal 2009 sono stati apportati miglioramenti al sistema di riscaldamento e alla gestione degli impianti garantendo la continuità della fornitura di calore e anche la strategia di controllo della pompa di calore e delle caldaie a gas è stata ottimizzata, aumentando l’efficienza operativa complessiva.

Per supportare iniziative simili di “calore di comunità”, infine, la Thermo Bello offre le sue esperienze pratiche, testate sul campo da ormai 15 anni, ad altri potenziali sviluppatori, anche tramite alcune pubblicazioni specifiche.

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