Dal Senato Usa via libera alla maxi manovra su energia e clima

Previsti 369 miliardi di $ per investimenti nelle tecnologie pulite. Decisivo il voto della vicepresidente Kamala Harris, che ha sbloccato la situazione. Il provvedimento passa ora alla Camera.

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Il Senato americano ha dato via libera alla proposta di legge dei Democratici, battezzata Inflation Reduction Act, che prevede in particolare il più grande investimento della storia Usa in misure per il clima e le energie rinnovabili.

Nel pacchetto, infatti, ci sono 369 miliardi di $ da spendere in dieci anni per diversi provvedimenti a sostegno delle tecnologie pulite, dei veicoli elettrici, delle politiche di efficienza energetica e per la riduzione delle emissioni inquinanti.

Decisivo è stato il voto della vicepresidente Kamala Harris, che ha consentito di sbloccare la situazione (il voto era 50:50) e consentire così al Senato di approvare la legge, che ora passa alla Camera, dove dovrebbe essere approvata senza particolari problemi.

Nel complesso, il maxi provvedimento, oltre alle misure in campo energetico e ambientale, include provvedimenti molto importanti in altri settori: tasse più alte sui grandi profitti societari, una nuova estensione della copertura sanitaria, contenimento della inflazione.

Per quanto riguarda il filone clima-energia, la legge punta a ridurre le emissioni di CO2 del 40% circa entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005; ciò contribuirebbe a raggiungere una parte molto ampia (80%) del target di riduzione del 50% sottoscritto dagli Usa con gli accordi di Parigi.

In particolare, decine di miliardi di dollari serviranno a estendere i crediti di imposta e gli incentivi per diverse tecnologie pulite, tra cui eolico, fotovoltaico, batterie di accumulo, auto elettriche, pompe di calore.

Fra le misure principali è prevista la proroga di 10 anni dei programmi Production Tax Credit (PTC) e Investment Tax Credit (ITC), che finora sono stati il fulcro della crescita dei nuovi progetti eolici e fotovoltaici negli Stati Uniti.

Ricordiamo che i Democratici puntavano ancora più in alto, con il piano Build Back Better che stanziava 555 miliardi di $ per il clima, ma la proposta di legge era naufragata lo scorso anno, a causa della continua opposizione del senatore democratico della West Virginia Joe Manchin.

Manchin, rappresentante del secondo Stato Usa per produzione di carbone e generosamente finanziato dalle industrie fossili, è stato per parecchi mesi la spina nel fianco della politica pro-clima del presidente Joe Biden, ostacolando tante iniziative green della Casa Bianca, fino al ripensamento dei giorni scorsi che ha portato alla presentazione del nuovo piano climatico (si veda Usa, la manovra sul clima da 369 miliardi di $ dopo l’inattesa svolta di Manchin).

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