Produzione rinnovabili in Italia: quasi +11% nei primi tre trimestri del 2023

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Tra gennaio e settembre le rinnovabili elettriche generano 8,4 TWh in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il fotovoltaico fa il 9,6% in più di elettricità. Ma il ritardo sugli obiettivi 2030 è enorme.

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A settembre quasi 2 TWh in più di produzione elettrica da rinnovabili rispetto allo stesso mese del 2022 e del 2021.

Le energie rinnovabili hanno generato 10 TWh e hanno coperto circa il 38,4% della richiesta mensile. Notevole l’apporto dell’idroelettrico (3,6 TWh), per un +74,7% su settembre 2022. Buona anche la generazione da solare fotovoltaico con quasi 3 TWh (+24,7% rispetto ad un anno fa).

La domanda nazionale di elettricità nel mese è, grosso modo, in linea con quella degli altri anni (+0,5% su settembre 2022). In calo la produzione termoelettrica e in particolare quella da carbone, il cui contribuito al mix elettrico mensile scende di quasi il 51% rispetto a settembre dello scorso anno.

Questi alcuni dati di settembre tratti dal rapporto mensile di Terna e sintetizzati nella tabella qui in basso.

Dati per i primi tre trimestri 2023

Nei primi nove mesi dell’anno la domanda di elettricità è diminuita del 4% sul periodo gennaio-settembre 2022, pari a quasi 10 TWh (e -2,9% sul 2021).

Nello specifico, i consumi elettrici industriali calano del 4,8% in confronto allo stesso periodo del 2022.

La produzione termica perde il 16,2% e, in particolare, quella da carbone il 29,8%, cioè 4,5 TWh in meno dei nove mesi dell’anno scorso.

Le fonti rinnovabili crescono nel loro complesso del 10,9%: circa 86 TWh, cioè 8,4 TWh rispetto all’anno scorso. Un ottimo contributo viene dall’idroelettrico, la cui produzione è cresciuta del 29,9% (circa +6,3 TWh). L’aumento della generazione elettrica da solare è del 9,6% e del 3% è quella dell’eolico.

In questi tre trimestri del 2023 la domanda elettrica è stata finora coperta per poco più del 37% da fonti rinnovabili (cinque punti percentuali in più sullo stesso periodo 2022). Rispetto alla produzione nazionale, le rinnovabili soddisfano a fine settembre il 43,8%.

Nel grafico in basso la domanda elettrica del periodo considerato negli anni 2014-2023, e la relativa generazione da fonti rinnovabili, che in valore assoluto si rimette un po’ più in linea con quanto accaduto nelle scorse annualità, anche per una ripresa dell’idroelettrico.

L’elettricità fotovoltaico nei nove mesi del 2023 è aumentata, come detto, del 9,6%, con 2,2 TWh in più del periodo gennaio-settembre 2022 (a fine settembre 25,7 TWh in tutto). L’eolico aumenta di appena il 3,1% (+483 GWh).

Il solare ha soddisfatto finora l’11,1% della domanda elettrica (contro il 9,7% di un anno fa e l’8,8% del 2021). L’energia eolica ha contribuito per il 6,9% (contro il 6,4% del 2022 e il 6% del 2021).

In leggerissima diminuzione bioenergia e geotermia. Nel grafico il contributo percentuale delle diverse rinnovabili sulla domanda elettrica nazionale nei primi nove mesi dell’anno.

FV ed eolico in ritardo

Visto il notevole contributo al 2030 richiesto da fotovoltaico ed eolico, è utile parlare di TWh che oggi forniscono le due tecnologie e che dovranno dare a fine decennio nel nostro paese.

Nel 2022 hanno generato circa 48 TWh, ma a fine 2030 dovranno arrivare a produrne 164-169 TWh/anno secondo lo scenario Fit For 55 e secondo il Pniec: circa 100 TWh per FV e 64 TWh per eolico, senza contare l’apporto per gli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno. Pertanto, il divario da coprire in otto anni è di circa 120 TWh: servirebbe allora un incremento di 15 TWh all’anno dalla fonte solare ed eolica fino al 2030.

Un’impresa veramente molto ambiziosa, che dovrebbe mettere in moto tutto un paese sotto vari punti di vista: normativo, autorizzativo, industriale, professionale, occupazionale, ecc. Allo stesso tempo dovrà esserci lo stop a tutti i nuovi investimenti in infrastrutture fossili, spinti dai soliti grandi gruppi energetici.

Tanto per capire il “balzo” da fare va ricordato che negli scorsi 8-9 anni, l’aggiunta media delle due fonti è stata di poco meno di 1,4 TWh all’anno: da 36,9 TWh nel 2014 si è passati a 47,8 TWh nel 2022. In soldoni, possiamo dire che andrà messo un acceleratore/moltiplicatore pari a 10.

Tornando all’andamento della generazione di queste due fonti in Italia, con il grafico seguente vediamo allora quanto hanno dato dal 2014 al 2023 nello stesso periodo di gennaio-settembre.

Nei nove mesi dell’anno in corso fotovoltaico ed eolico, insieme, hanno generato circa 41,8 TWh (+2,8 TWh sul 2022). Dal 2014 la loro produzione è aumentata quindi di 11,8 TWh. Ripetiamo, in nove anni si è fatto dieci volte di meno di quanto dovremo fare nei prossimi nove.

Per concludere vediamo un ultimo dato sul peso delle diverse rinnovabili tra loro: eolico e fotovoltaico insieme rappresentano finora circa il 48,5% (29,8% il FV) di tutto il contributo delle fonti pulite. L’energia idroelettrica è poco più del 32%. Al 14,4% le bioenergie e al 4,6% il geotermoelettrico.

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