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Nel prossimo decreto energia altre semplificazioni per le Fer e un temporaneo revival del carbone

Alcune anticipazioni sul provvedimento, atteso in Consiglio dei ministri lunedì 2 maggio.

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Dal carbone alle rinnovabili, sono tante le misure per il settore energia che dovrebbero entrare nel prossimo decreto atteso in Consiglio dei ministri lunedì prossimo, 2 maggio, che ha come principale obiettivo la riduzione della dipendenza dal gas russo e il sostegno economico a famiglie e imprese.

Sembra che il Governo stia lavorando a un decreto unico (aiuti più pacchetto energia).

Per quanto riguarda le fonti fossili nel mix elettrico, si legge nelle anticipazioni riportate da Adnkronos, il decreto dovrebbe includere una norma che consentirà di portare alla massima produzione 4 centrali a carbone esistenti: Brindisi, Civitavecchia, Fusina e Monfalcone.

Sarà una misura temporanea, per non più di 2 anni secondo fonti di governo sentite dalla agenzia di stampa.

Questo intervento permetterebbe di sostituire con il carbone circa 3 miliardi di metri cubi di gas, non più utilizzati per la generazione elettrica. Intanto il governo sempre in ottica di diversificare le forniture di gas, ha stretto in queste settimane diversi accordi in Algeria, Qatar, Congo, Angola e Mozambico.

Sul fronte delle rinnovabili, nel decreto ci saranno delle norme per velocizzare e semplificare le autorizzazioni per nuovi impianti eolici e fotovoltaici.

Prevista anche la proroga al taglio delle accise sui carburanti per un altro mese, fino al 30 giugno 2022.

Il decreto dovrebbe contenere, inoltre, riferisce Adnkronos: il rifinanziamento del fondo di garanzia sui prestiti alle Pmi; risorse per accoglienza dei profughi ucraini; proroga degli interventi contro il caro bollette; meccanismi di adeguamento dei prezzi degli appalti, bonus per le imprese energivore; allo studio anche meccanismi da adottare per calmierare il prezzo delle materie prime.

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