Non ci sarà alcuna proroga né modifica per il Superbonus rispetto a quanto già previsto dal decreto 212/2023 in fase di conversione in legge alla Camera.
La VI commissione Finanze, infatti, ieri giovedì 25 gennaio ha completato l’esame del provvedimento, bocciando tutti gli emendamenti presentati dalle forze politiche per allungare ancora i tempi della maxi detrazione fiscale al 110% o 90% (la maggioranza, visto l’orientamento negativo del governo, li ha ritirati).
Il testo quindi andrà in aula senza cambiamenti, dove è atteso per lunedì 29 gennaio.
Nella seduta del 24 gennaio in commissione Finanze, la sottosegretaria all’Economia, Lucia Albano (Fdi) aveva preannunciato “l’orientamento contrario del Governo su tutte le proposte emendative in esame”, rammentando che “la misura del Superbonus ha effetti seri e gravi sui conti pubblici e che, come anche già evidenziato dal ministro Giorgetti in sede di audizione sul disegno di legge di bilancio per il 2024, il Governo ha posto in essere tutte le misure possibili nella consapevolezza di dover salvaguardare i saldi di finanza pubblica”.
Le richieste di modifica al dl Superbonus puntavano in particolare a concedere altri due mesi, partendo dal giorno successivo all’entrata in vigore della legge di conversione, per utilizzare ancora l’aliquota massima al 110% a condizione di aver completato almeno il 70% dei lavori al 31 dicembre 2023.
Il decreto, ricordiamo, tra le altre cose istituisce un fondo compensatorio per le famiglie a basso reddito che passeranno all’aliquota del 70%.
Difatti, ai singoli soggetti con Isee inferiore a 15mila euro (aumentato a un massimo di 36mila euro per famiglie con due genitori e un figlio a carico), si garantisce il credito del 110% anche per la quota di interventi non completati al 31 dicembre dello scorso anno.
Ciò grazie a un fondo che compenserà la differenza tra il 70% di agevolazione prevista dal primo gennaio e il 110%, a patto che entro fine anno il Sal dei lavori sia almeno al 60% e che l’intervento complessivo sia concluso entro il 31 ottobre 2024 con un miglioramento di almeno due classi energetiche.