Proroga Superbonus, niente da fare neanche al Senato

Bocciati gli emendamenti al decreto Asset. Per Cna 20mila cantieri a rischio.

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Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti due settimane fa lo aveva detto chiaramente: non ci sarà alcuna proroga del Superbonus, almeno “nelle forme attuali”.

Per questo non stupisce che l’ipotesi di un’estensione per i lavori condominiali attualmente in corso, chiesta dalle imprese e dai cittadini, sia stata bloccata anche al Senato.

Nell’ambito della conversione del cosiddetto decreto Asset (dl 104/2023), la commissione Ambiente e Industria di Palazzo Madama mercoledì ha infatti bocciato tutti gli emendamenti per la proroga.

Non sono passati gli emendamenti dell’opposizione, che chiedevano di spostate il termine per i lavori nei condomini al 31 dicembre 2024, ma non ce l’hanno fatta nemmeno quelli di maggioranza, che prevedevano uno slittamento al 30 giugno 2024.

A partire da gennaio 2024, dunque, la percentuale di detrazione scenderà come previsto dal tagliato al 70 per cento.

“Si chiude così l’ennesima giornata di lavori parlamentari nella quale le legittime aspettative di un intero comparto sono state ancora una volta mortificate e tradite”, commentano Michele Fina, Lorenzo Basso e Nicola Irto, senatori del Partito Democratico.

“Tutto questo – aggiungono – mentre la questione dei crediti incagliati mette in ginocchio esodati del Superbonus e imprenditori onesti che si sono fidati dello Stato, ma sono ormai relegati, sempre più, nel totale disinteresse del Governo”, aggiungono.

Delusione anche da Cna: “l’effetto sarà che migliaia di condomini dal prossimo primo gennaio vedranno scendere il beneficio dal 110% al 70% rendendo di fatto impraticabile terminare i lavori”.

Secondo l’osservatorio dell’associazione, sono circa 20mila i cantieri che non potranno concludere gli interventi di riqualificazione, con danni ingenti per le famiglie e per le imprese che sono ancora in attesa di risposte sull’emergenza dei crediti incagliati.

La Confederazione sottolinea la necessità che il decalage del Superbonus consenta di terminare i lavori già avviati che per i condomini, in moltissimi casi, richiedono tempi di realizzazione ben superiori a un anno.

“Le criticità provocate dalle continue modifiche dell’agevolazione non possono gravare esclusivamente su imprese e famiglie che hanno rispettato norme e procedure”, si sottolinea.

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