Primo semestre 2023: rinnovabili al 35,4% sulla domanda elettrica

Nel periodo gennaio-giugno l'idroelettrico genera 17,6% in più rispetto allo stesso periodo 2022. Fotovoltaico ed eolico insieme crescono di appena 300 GWh. Con una domanda in calo, scende anche in modo significativo la produzione del termoelettrico.

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I dati sui consumi nazionali e sulla produzione elettrica da rinnovabili nel primo semestre 2023 evidenziano dei segnali positivi rispetto al notevole arretramento avutosi nel primo semestre 2022, quando le fonti pulite si attestavamo solo al 32,1% sulla domanda del paese.

Come abbiamo visto all’uscita dei dati mensili di Terna di giugno lo scorso mese le rinnovabili hanno coperto il 44,3% della richiesta elettrica, con un ottimo contributo dell’idroelettrico (+44% sul giugno 2022) e un incremento del 10% del FV. In netta diminuzione l’apporto del termoelettrico (-22%), con un calo ancora più marcato della generazione elettrica da carbone.

Parallelamente ad una domanda in calo rispetto al 2022 e una leggera diminuzione dell’import, vediamo che con giugno la quota di fonti rinnovabili sulla domanda elettrica è ad un livello più accettabile (35,4%), sebbene ancora molto lontana dagli obiettivi 2030 (a giugno 11,2 TWh da fonti rinnovabili).

Dalla tabella tratta dal report mensile di Terna (allegato in basso) possiamo vedere sintetizzati i dati del mese di giugno e dei primi sei mesi dell’anno in corso.

Dati per il periodo gennaio-giugno 2023

Nel primo semestre il più importante contributo dell’idroelettrico, registratosi già da maggio, ha permesso di incrementare il peso percentuale delle rinnovabili che, come detto, nel periodo sono risultate pari al 35,4% della domanda.

Sempre scarsa però la produzione assoluta da energie rinnovabili: 53,5 TWh (solo nel 2017 e nel 2022 questo dato è stato più basso), ma anche la domanda è la seconda più bassa dal 2014, superiore solo a quella del 2020, l’anno dell’apice del Covid e delle chiusure.

La quota di elettricità da fonte fossile scende del 16,6% sullo stesso periodo 2022, ciò a dire circa 15,3 TWh in meno del semestre 2022.

La generazione da fotovoltaico aumenta del 4,3%, mentre quella da eolico cala del 2,6% rispetto ad un anno fa. Il solare ha finora coperto il 10% della domanda (contro il 9,1% del primo semestre 2022) e l’eolico il 7,5% contro il 7,3% del 2022.

Grosso modo stabili i contributi di bioenergie e geotermoelettrico.

Fotovoltaico ed eolico, insieme, hanno prodotto 26,4 TWh (appena +0,3 TWh sul 2022), come si vede dal grafico qui sotto. Il dato è il più elevato da sempre, ma ovviamente ancora troppo al di sotto dei target nazionali.

Nel grafico a torta vediamo la quota di ciascuna fonte rinnovabile sulla domanda (per l’idroelettrico è calcolata al netto dei pompaggi).

Riguardo al peso delle diverse rinnovabili tra loro, a fine giugno eolico e fotovoltaico insieme hanno rappresentato circa il 49,6% (28,3% il FV) di tutte le fonti rinnovabili, mentre l’idroelettrico è quasi al 30%.

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