Oneri per l’efficienza energetica, “no a esenzioni alle centrali a gas a spese dei consumatori”

  • 4 Novembre 2019

La posizione di WWF, Legambiente e Greenpeace sulla proposta dell’Autorità per l’Energia.

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Esentare le centrali termoelettriche a gas dai costi connessi al meccanismo di promozione dell’efficienza energetica dei certificati bianchi e trasferire tali costi sulle tariffe elettriche finali?

No, grazie: la proposta messa in consultazione pubblica aperta dall’Autorità per l’energia (link in basso) non piace a WWF, Legambiente e Greenpeace che in proposito hanno diffuso una nota congiunta, con la quale si aggiungono a Italia Solare nella schiera dei contrari all’ipotesi.

Sia le tre associazioni ambientaliste che Italia Solare, si sottolinea, auspicano che il tema venga trattato in maniera più organica nell’ambito di una riforma complessiva degli oneri e della fiscalità sulle tariffe finali, “in maniera da renderla coerente con gli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica”.

Nello specifico, WWF, Legambiente e Greenpeace e Italia Solare lamentano come la proposta dell’Autorità favorisca il settore della produzione termoelettrica a gas esentandolo da oneri comunque derivanti dalla necessità di decarbonizzare i sistemi energetici.

Le associazioni auspicano che l’Arera confermi che il principio di fondo della regolazione sia che gli oneri del settore gas debbano essere coperti da componenti tariffarie direttamente riconducibili a consumi gas e non genericamente assorbiti in maniera indistinta dalla tariffa elettrica. Tanto più, sottolineano, “quando questo viene fatto senza una valutazione degli impatti di tale provvedimento rispetto al settore delle fonti rinnovabili nel settore elettrico”.

“Le interazioni del provvedimento in consultazione con gli intenti del legislatore di sviluppare le rinnovabili a mercato, come annunciato dalla strategia energetica nazionale e nel piano nazionale integrato energia e clima – si osserva – non sono affrontate dal documento di consultazione che non include in alcun modo il tema (né le parole) decarbonizzazione e CO2”.

“Le politiche di sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza sono dettate dall’esigenza di decarbonizzazione dei sistemi energetici. Il gas è tra i responsabili delle emissioni di CO2 in atmosfera e pertanto è auspicabile che contribuisca in maniera chiara agli oneri per l’efficienza”, sottolinea il comunicato congiunto.

“Il kWh rinnovabile include già, attraverso la tariffa elettrica, un onere relativo all’obbligo TEE sui distributori elettrici. Le rinnovabili elettriche già contribuiscono alle politiche per l’efficienza. Il trasferimento della componente gas sulle tariffe elettriche in maniera indistinta determinerebbe un doppio contributo da parte delle rinnovabili alle policy per l’efficienza. Ovvero – si spiega – la vendita di un kWh rinnovabile all’utente finale includerebbe l’onere già presente nel settore elettrico e, secondo la proposta Arera, l’onere spettante ai consumi gas nelle centrali termoelettriche.”

Le associazioni avevano già sollevato alla Camera dei Deputati in occasione dell’indagine conoscitiva sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia Energetica Nazionale al Piano Nazionale Energia e Clima per il 2030 come l’impiego di gas naturale debba essere a supporto della penetrazione delle fonti rinnovabili e non deve essere considerato un’opzione di decarbonizzazione.

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