Meno auto in circolazione e più spazio per pedoni e biciclette: in questa “ricetta” per diminuire il traffico cittadino e l’inquinamento atmosferico causato dai trasporti privati, manca ancora un ingrediente che sta animando il dibattito politico in Italia, quando il tema verte sul futuro della micro-mobilità urbana.
Parliamo del monopattino elettrico.
Come utilizzarlo, con quali limiti e quali obblighi?
La legge di Bilancio aveva sostanzialmente equiparato i monopattini alle biciclette per la circolazione su strada, ma tutto sta tornando in discussione in queste settimane.
Dopo emendamento al decreto Milleproroghe in discussione, che porrebbe forti limitazioni al micromobilità, la commissione Trasporti della Camera ha infatti appena approvato una risoluzione che impegna il governo (neretti nostri) “ad adottare iniziative per consentire e promuovere la diffusione della mobilità sostenibile e della micromobilità, anche attraverso campagne di sensibilizzazione volte ad un uso corretto dei dispositivi ai fini della sicurezza stradale”.
Inoltre, il testo impegna il governo “ad assumere iniziative volte a dettagliare alcuni aspetti della circolazione dei mezzi […], valorizzando l’attività di sperimentazione intrapresa dai comuni, al fine di assicurare la tutela della sicurezza di tutti gli utenti della strada”.
Per quanto riguarda, in particolare, i monopattini elettrici, si chiede di “valutare l’opportunità di introdurre un’età minima per i conducenti, di limitarne l’utilizzo alle strade urbane e, al di fuori di queste, alle piste ciclabili, di individuare le dotazioni minime per la circolazione in sicurezza in caso di scarsa visibilità […]”.
La risoluzione, ha commentato a QualEnergia.it il vicepresidente nazionale di Legambiente, Edoardo Zanchini, “è un passo avanti per dare ai monopattini lo spazio che meritano nelle città”, anche se tutto dipenderà dalla partita che vorrà giocare il ministero dei Trasporti, che già da qualche giorno sta lavorando a un emendamento al decreto Milleproroghe che secondo Legambiente rischierebbe di rallentare la diffusione non solo dei monopattini elettrici, ma anche delle altre soluzioni per la micro-mobilità (segway, hoverboard, monoruota) a causa di un “approccio punitivo”.
L’emendamento, infatti, potrebbe inserire diversi obblighi (uso del casco e di giubbotto o bretelle retroriflettenti nelle ore notturne), oltre che prevedere multe salate con possibile sequestro del mezzo per chi trasgredisce le norme di circolazione.
Ricordiamo poi che lo scorso luglio 2019 era entrato in vigore il decreto sulla micro-mobilità: il provvedimento, che aveva incassato molte critiche sempre da Legambiente per l’eccessiva complessità delle regole, aveva introdotto la logica delle sperimentazioni prevedendo che monopattini elettrici, hoverboard, segway e monoruota possano circolare in ambito urbano, previa delibera comunale, su alcune specifiche aree, per un periodo di uno o due anni massimo.
Più in dettaglio, in base al decreto, i monopattini possono circolare nelle aree pedonali mantenendo però una velocità inferiore a 6 km/h oltre che sui percorsi pedonali e ciclabili e nelle “zone 30”, cioè sulle strade che hanno un limite di velocità a 30 km orari (ma i monopattini non devono mai superare i 20 km/h).
Il quadro insomma resta più incerto e aperto che mai: se arriverà un emendamento al Milleproroghe come quello ventilato dal ministero dei Trasporti, con ogni probabilità scatteranno nuove restrizioni all’uso di monopattini elettrici; se invece il governo accoglierà l’invito della risoluzione, potrebbe rimanere in pista una sostanziale equiparazione tra bici e monopattini.