Cina, Giappone e ora la Corea del Sud: si moltiplicano gli annunci provenienti dall’Asia che puntano all’azzeramento delle emissioni inquinanti per metà di questo secolo.
Il premier sudcoreano, Moon Jae-in, in un discorso davanti al Parlamento ha dichiarato che il suo Paese ambisce a diventare carbon neutral entro il 2050, proprio come il Giappone che nei giorni scorsi ha annunciato lo stesso traguardo.
Mentre la Cina, poche settimane fa, ha detto di voler azzerare le emissioni di CO2 entro il 2060.
Insomma, è sempre più numeroso il gruppo di potenze economiche che si sono impegnate a lottare con più determinazione contro il cambiamento climatico. Ricordiamo che l’Europa con il Green Deal punta alle zero emissioni nel 2050.
All’appello, oltre a India e Australia tra i paesi più grandi rimasti fuori, mancano gli Stati Uniti di Donald Trump, che anzi hanno deciso, per volontà del suo presidente clima-negazionista, di uscire dagli accordi di Parigi.
L’eventuale vittoria alle elezioni presidenziali del rivale di Trump, Joe Biden, potrebbe rovesciare la situazione e far tornare l’America sui binari dell’impegno climatico.
Lo scopriremo a breve: la sfida per Biden, in caso di vittoria, è trovare le ricette più efficaci per far incontrare ambiente e lavoro e così mirare al 100% di energie rinnovabili nei prossimi decenni, come spiegato in questo articolo.
Tornando alla Corea del Sud, il presidente Jae-in a luglio aveva presentato un piano da 37 miliardi di dollari per un Green New Deal con cui sviluppare tecnologie pulite, auto elettriche, efficienza energetica.
In tema di mobilità, ad esempio, si parla di avere sulle strade oltre un milione di veicoli elettrici e 200.000 veicoli a idrogeno entro il 2025.
La Corea del Sud dovrà superare problemi analoghi a quelli cinesi e giapponesi, in particolare un’elevata dipendenza dal carbone nel settore elettrico. Il Paese conta 36 GW di impianti a carbone che producono il 40% circa dell’energia elettrica nazionale, con oltre 7 GW in cantiere, mentre le fonti rinnovabili sono sotto il 6% del mix di generazione.
Tra l’altro, evidenzia l’agenzia EurActiv, la Corea del Sud è tra i maggiori finanziatori mondiali di nuovi progetti nel carbone fuori dei confini nazionali, ad esempio in Indonesia e Vietnam.
Di conseguenza, uscire totalmente dal carbone in pochi anni non sarà semplice, ma questa sarà una condizione essenziale se Seul vorrà mantenere fede al nuovo obiettivo di neutralità carbonica, lanciato dal presidente Jae-in.