Italiani e clima, un’indagine della Banca europea per gli investimenti

Gli italiani sono scettici sui risultati delle misure attuate dalle istituzioni pubbliche per contrastare i cambiamenti climatici. C'è maggiore fiducia nelle politiche locali che in quelle europee. I risultati del sondaggio Bei.

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Gli italiani vedono le amministrazioni locali come gli enti pubblici più rilevanti nella lotta ai cambiamenti climatici quindi, anche più importanti dell’Unione Europea e del governo nazionale.

In particolare il 21% degli italiani si sente sostenuto dalle amministrazioni locali nelle loro azioni e nei comportamenti rispettosi del clima. Si tratta di una percentuale di 3 punti superiore rispetto al sostegno percepito dall’Unione Europea (18%) e superiore di 11 punti rispetto ai governi nazionali (10%). La percezione degli Italiani dell’Unione Europea è di 9 punti al di sotto della percezione generale in tutta l’Europa, con il 27% degli europei che si sentono sostenuti dall’UE ngli sforzi per combattere il cambiamento climatico.

Sono alcuni dati che emergono dal sondaggio realizzato dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), in collaborazione con YouGov, società internazionale di analisi dell’opinione pubblica.

Il sondaggio analizza come i cittadini percepiscono i cambiamenti climatici nell’Unione europea, negli Stati Uniti e in Cina. Quest’ultima serie di risultati è dedicata alle aspettative dei cittadini nei confronti dell’UE in termini di lotta ai cambiamenti climatici e alle loro preferenze per quanto riguarda le strategie climatiche da adottare.

Nel complesso, spiega una nota stampa BEI, gli italiani non ritengono soddisfacente l’efficacia delle misure attuate dalle istituzioni pubbliche per contrastare i cambiamenti climatici. Sono infatti solo il 25% quelli che ritengono efficaci le azioni intraprese dall’UE in tal senso.

Ancora più severi i risultati che riguardano altre realtà pubbliche: ad esempio le attività dei governi nazionali hanno ricevuto una valutazione positiva solo da parte del 18% dei partecipanti.

Gli italiani mantengono la loro preferenza per le politiche locali, ritenute efficaci dal 26% degli intervistati. Ma le opinioni descritte variano considerevolmente a seconda dell’età degli intervistati, dal momento che la generazione più giovane esprime valutazioni più positive. Sono infatti il 36% gli italiani tra i 18 e i 34 anni che ritengono efficaci le misure attuate dall’UE, mentre solo il 21% dei connazionali over 55 la pensa allo stesso modo.

Strategie climatiche, le proposte degli intervistati

Agli intervistati è stato chiesto quali sarebbero le tre principali strategie climatiche che adotterebbero se fossero primi ministri, nel 40% dei casi hanno risposto che opterebbero per “premere affinché entro il 2050 la totalità della produzione elettrica derivi da fonti energetiche rinnovabili”, mentre il 38% ritiene preferibile “cessare i disboscamenti entro il 2025”. Si tratta delle stesse due misure classificate ai primi posti anche dal resto dei cittadini europei.

A livello regionale – come mostra il grafico – si osserva che il 42% degli Europei e il 41% dei Cinesi metterebbero al primo posto, in termini di priorità politiche, la cessazione dei disboscamenti entro il 2025, contro un 30% di cittadini statunitensi che ritiene invece prioritario l’obiettivo di produrre elettricità esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili entro il 2050.

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