Le aree interne, rurali o montane affrontano spesso difficoltà nel promuoversi e svilupparsi, con il rischio concreto dello spopolamento.
Per contrastare questa tendenza sono nate le Green Communities, o Comunità Verdi, finanziate dal PNRR attraverso un bando che ne ha definito criteri e modalità di realizzazione. Ad oggi, ne sono state finanziate circa 35.
Questa iniziativa, ancora in fase di attuazione, sta offrendo spunti di riflessione interessanti. Vediamone qualcuno, iniziando con un accenno al bando PNRR per le Green Communities.
Green Communities del Pnrr
Le Green Communities, da non confondere con le comunità di energia rinnovabile (CER), nascono per rendere più attrattivi i piccoli comuni rurali attraverso la condivisione e la gestione sostenibile delle risorse locali.
Circa due anni fa, il PNRR ha destinato 129 milioni di euro al finanziamento di progetti promossi da comunità locali interessate a valorizzare in modo equilibrato le proprie risorse, come acqua, boschi e paesaggio. Progetti che hanno preso il nome di “Green Communities”.
L’obiettivo era sostenere l’elaborazione, il finanziamento e l’attuazione di piani di sviluppo sostenibile, articolati in nove ambiti chiave: gestione certificata del patrimonio agro-forestale e delle risorse idriche, produzione di energia da fonti rinnovabili locali (microimpianti idroelettrici, biomasse, biogas, eolico, cogenerazione e biometano), turismo sostenibile, edilizia e infrastrutture di montagna a basso impatto, efficienza energetica e reti intelligenti, produzione sostenibile a rifiuti zero, mobilità integrata e agricoltura sostenibile.
Per accedere ai finanziamenti, i progetti dovevano essere presentati da aggregazioni di Comuni confinanti, come Unioni di Comuni, Comunità Montane, Consorzi o altre forme di collaborazione istituzionale.
Prime considerazioni sull’esperienza
Le circa 35 Green Communities approvate stanno ora entrando nella fase di realizzazione degli interventi.
Uno degli aspetti più evidenti è il crescente interesse pubblico nel sostenere, con strategie e risorse economiche, le associazioni di piccole realtà locali. Parallelamente, si rafforza il ruolo operativo degli enti pubblici sovracomunali, come le Comunità Montane, che non si limitano più a una funzione rappresentativa, ma diventano attori chiave nella progettazione e nell’attuazione di interventi finanziati con fondi pubblici.
Si sta delineando un nuovo approccio alla gestione del territorio, in cui alla tradizionale pianificazione urbanistica si affianca sempre più una progettazione orientata ai bandi pubblici, sfruttando le opportunità di finanziamento disponibili.
In questo contesto, è particolarmente interessante la proposta avanzata da Giovanni Fini, Dirigente del Settore Tutela dell’Ambiente e del Territorio di Cesena, che suggerisce l’elaborazione di un Masterplan che definisca in modo chiaro le priorità d’azione per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità, in questo caso, a scala di Comunità.
L’assenza di una strategia condivisa porta spesso le comunità a trovarsi impreparate di fronte ai bandi regionali, nazionali o europei, anche quando sono ben strutturati.
Invece di seguire un percorso già definito, ci si ritrova all’ultimo momento a domandarsi: “Quale intervento possiamo realizzare?”. Un approccio più pianificato, come quello suggerito, permetterebbe di affrontare le opportunità di finanziamento con una visione strategica e obiettivi chiari, rendendo più efficace l’azione sul territorio (Città a zero emissioni: un approccio per progetti pilota replicabili).
Un altro aspetto significativo è la crescente condivisione di risorse tra più comuni, non solo in termini di patrimonio naturale, ma anche di servizi, infrastrutture, mezzi e impianti. Vediamo un esempio concreto.
Interventi energetici condivisi nella “Lepini Green Community”
Tornando alla condivisione di risorse all’interno delle Green Communities, un esempio concreto è rappresentato dal modello adottato dalla Lepini Green, proposto dalla XIII Comunità Montana, che si è classificata al primo posto nella graduatoria delle Green Communities del Lazio.
Questo progetto ha ottenuto un finanziamento di 2 milioni di euro dal PNRR, con un ulteriore contributo di 400mila euro dalla Regione (Una Green Community nel Lazio e quei criteri energetici da migliorare nel bando PNRR).
Per favorire la crescita e lo sviluppo sostenibile dell’area dei Monti Lepini, il piano di sviluppo di Lepini Green prevede la realizzazione di 30 progetti condivisi, tra cui diversi interventi energetici già completati. In particolare, sono stati installati tre impianti fotovoltaici, sei pali smart charge e due pulmini elettrici, messi a disposizione dei 12 comuni della Comunità Montana.
Gli impianti fotovoltaici, realizzati dall’azienda certificata ESCo Aura Taitle, sono stati installati su tre edifici strategici della XIII Comunità Montana:
- sede della Protezione Civile di Roccagorga: impianto da 40 kW con una produzione annua stimata di 63mila kWh; realizzato sulla copertura dell’edificio, permette l’autoconsumo e l’alimentazione di due colonnine per la mobilità elettrica; i 74 moduli fotovoltaici da 550W e gli inverter da 20 kW occupano una superficie di circa 400 mq; il costo dell’intervento è stato di 240mila euro.
- rifugio Liberamonte a Bassiano: impianto da 5,5 kW su una copertura a falde inclinate, con una produzione annua stimata di 8mila kWh; include un sistema di accumulo da 15 kWh, sufficiente per coprire il fabbisogno del rifugio e alimentare una colonnina di ricarica per e-bike; i moduli fotovoltaici sono stati scelti per resistere al carico neve, considerando l’altitudine dell’edificio; il costo complessivo è stato di 60mila euro.
- centrale olivicola di Sonnino: impianto da 40 kW con una produzione annua stimata di 63mila kWh; realizzato su una pensilina adiacente all’edificio, fornisce energia per l’autoconsumo di macchinari, motori e illuminazione, che superano i 35 kW complessivi; la struttura di sostegno è stata progettata per resistere al vento; il costo dell’intervento è stato di 244.800 euro.
Un ulteriore intervento, realizzato dall’azienda Envision con un investimento di 120mila euro, ha riguardato l’installazione di sei pali smart charge, dotati di box di ricarica integrati. Queste infrastrutture sono state posizionate nei comuni di Cori, Maenza, Roccagorga, Sermoneta, Sezze e Sonnino, che fino a quel momento erano privi di punti di ricarica elettrica.
Le stazioni, da 22 kW ciascuna, sono collegate alla rete elettrica pubblica e, con un utilizzo medio stimato di 10 ore al giorno, potranno garantire fino a 21.900 ricariche annue complessive.
Tra i vantaggi legati ai pali smart charge c’è la riduzione dell’occupazione di suolo pubblico, il risparmio energetico (grazie all’integrazione di rinnovabili e sistemi di accumulo) e contribuire all’elettroturismo nelle aree interne (L’elettroturismo in Italia: non solo ricarica dei veicoli).
A completare il quadro degli interventi energetici finanziati dal PNRR, Lepini Green ha acquisito due pulmini elettrici “Verso Toyota”, destinati al trasporto di persone e merci.
Grazie ai sedili reclinabili, questi mezzi garantiscono massima versatilità e saranno impiegati nelle diverse attività promosse nei comuni della Comunità. Il primo pulmino (in foto) è già stato consegnato e messo a disposizione della collettività.
Replicazione regionale: il bando “Green Communities” della Calabria
L’iniziativa delle Green Communities, nata a livello nazionale, sta trovando crescente applicazione anche su scala regionale. La Calabria è stata tra le prime a investire in questo modello, stanziando oltre 2,1 milioni di euro per la creazione di nuove Comunità Verdi.
Il bando, finanziato attraverso il Fosmit 2023 (Fondo nazionale Montagna), prevede contributi a fondo perduto fino al 100% delle spese ammissibili. Le Green Communities candidate dovranno presentare il loro Piano di Sviluppo entro il 18 aprile 2025, includendo interventi per opere pubbliche e/o acquisizione di beni e servizi in almeno tre dei nove ambiti previsti dal PNRR.
Le comunità dovranno costituirsi tramite una Convenzione tra Comuni calabresi montani o parzialmente montani. Questa iniziativa regionale si inserisce nella più ampia strategia nazionale, dimostrando il potenziale del modello Green Communities per lo sviluppo sostenibile delle aree interne.