Il governo prova a riassegnare i fondi Pnrr per realizzare colonnine di ricarica per le auto elettriche sul territorio nazionale, dopo il sostanziale insuccesso riscontrato finora da questa misura, con intere zone rimaste scoperte, soprattutto al centro, al sud e sulle isole.
Da martedì 29 ottobre, fino al 13 novembre, gli operatori interessati potranno presentare le richieste di ammissione alle risorse tramite la piattaforma online predisposta dal Gse.
È quanto prevedono i due nuovi avvisi pubblicati dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, dopo il flop dei bandi precedenti usciti a giugno.
I fondi ancora disponibili, informa una nota del Mase, ammontano a circa 319 milioni di euro per le infrastrutture lungo le strade extraurbane e 209 milioni di euro per i punti di ricarica nei centri urbani.
Gli avvisi, si precisa, sono rivolti alle imprese di qualsiasi dimensione operanti in tutti i settori o ai raggruppamenti temporanei. I nuovi bandi contengono alcune modifiche volte a facilitare la massima partecipazione dei soggetti interessati, “creando le condizioni affinché gli operatori possano dare impulso alla realizzazione di una capillare rete di infrastrutture di ricarica sul territorio nazionale”.
Finora, come detto, non è andata bene.
Nell’avviso per le infrastrutture sulla strade extraurbane, con riferimento al bando precedente, si legge che “dai dati aggregati forniti dal Gse risulta che le istanze progettuali per la realizzazione di stazioni di ricarica hanno interessato solo 50 dei 166 macrolotti messi a bando […] e che, in particolare, circa il 76% delle istanze progettuali prevede la realizzazione di stazioni di ricarica nel nord del paese, il 19% al centro e solamente il 5% al sud e sulle isole, lasciando completamente deserti gli ambiti relativi alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Marche, Molise, Sardegna e Valle d’Aosta”.
Si osserva poi che “la realizzazione di infrastrutture di ricarica elettrica è attività caratterizzata da notevole complessità che coinvolge aspetti di natura tecnica, urbanistica, ambientale, paesaggistica e di sicurezza e che tale complessità può essersi tradotta in una oggettiva difficoltà per i potenziali beneficiari dell’Avviso pubblico n. 106 del 28 giugno 2024 nel poter presentare in tempo utile le istanze progettuali […]”.
Tra le correzioni previste nei nuovi bandi, quella di ridurre il numero di stazioni di ricarica per ogni modulo di macrolotto, in modo da agevolare la più ampia partecipazione possibile. Per “modulo di macrolotto”, ai sensi dell’avviso, si intende la frazione del numero complessivo delle stazioni da realizzare in un’area territoriale.
Per quanto riguarda, invece, i punti di ricarica urbani, dai dati del Gse si evince che le istanze progettuali hanno interessato solo 39 dei 58 ambiti territoriali messi a bando con l’Avviso pubblico n. 105 del 28 giugno 2024. Più in dettaglio, il 70% dei progetti riguarda il nord del paese, il 23% è nelle Regioni del centro e solo il 7% riguarda il sud e le isole, lasciando deserti gli ambiti relativi Basilicata, Calabria e Molise.
Con i contributi Pnrr per la mobilità elettrica, ricordiamo, si punta a realizzare almeno 13.755 stazioni di ricarica veloci per veicoli elettrici nei centri urbani (di potenza pari o superiore a 90 kW) e almeno 7.500 stazioni super-veloci sulle strade extraurbane, di potenza non inferiore a 175 kW.
Il costo massimo ammissibile per infrastruttura è pari, rispettivamente, a 121.500 euro e 65.000 euro per gli interventi extraurbani e quelli urbani.
Le agevolazioni sono concesse in forma di contributo in conto capitale per un importo non superiore al 40% delle spese ammissibili.
- Avviso stazioni extraurbane (pdf)
- Avviso stazioni urbane (pdf)