La Gran Bretagna ora frena sulle politiche verdi

Il premier Sunak ha annunciato che lo stop alle nuove auto con motori endotermici slitterà dal 2030 al 2035. Ci sarà più tempo anche per sostituire le caldaie alimentate a combustibili fossili.

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Non è una vera retromarcia sulle politiche verdi, quella annunciata ieri, mercoledì 20 settembre, dal primo ministro inglese Rishi Sunak, ma poco ci manca.

In particolare, Sunak ha annunciato che Londra posticiperà di 5 anni, dal 2030 al 2035, lo stop alla vendita di nuove auto con motori endotermici, allineando così l’obiettivo Uk a quello fissato dall’Unione europea.

Il primo ministro ha anche rassicurato i cittadini sulla possibilità di continuare a utilizzare caldaie alimentate con combustibili fossili. Ad esempio, il previsto divieto di installare nuove caldaie a gasolio o gpl nelle abitazioni off-grid (non collegate alla rete del gas) sarà posticipato dal 2026 al 2035.

Sicuramente è un bel cambiamento di rotta, rispetto ad alcune misure finalizzate a raggiungere il traguardo Net-Zero, l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 entro il 2050.

Questo obiettivo non è in discussione e nemmeno l’impegno della Gran Bretagna a incrementare la diffusione delle energie pulite, riducendo le emissioni e contribuendo a combattere il surriscaldamento globale, in linea con gli accordi di Parigi del 2015.

Cambia però l’approccio del governo al tema Net-Zero.

Sunak punta sul pragmatismo, contro le ideologie e le imposizioni “dall’alto”.

Il suo discorso è molto politico: traspare chiaramente l’intento di guardare già al consenso elettorale in vista delle prossime elezioni che dovrebbero tenersi nel 2024.

Allentare le politiche green, cavalcando l’onda del malcontento popolare verso i rincari energetici e gli obblighi di passare a tecnologie più pulite, è una mossa comune alle destre e ai conservatori.

Si è visto anche in Germania, dove i liberali hanno avuto successo nell’annacquare la legge sul riscaldamento degli edifici, che avrebbe dovuto bandire le nuove installazioni di caldaie a gas già dal 2024 e invece questo obiettivo è stato posticipato di anni.

“Ora avremo un approccio più pragmatico, proporzionato e realistico, che alleggerirà gli oneri che gravano sulle famiglie”, ha dichiarato il premier inglese.

“In una democrazia, questo è l’unico percorso realistico verso Net Zero”, ha aggiunto.

Parlando di auto elettriche, Sunak ha affermato che “dovrebbe essere il consumatore a scegliere l’elettrico, non il governo a costringerlo a farlo”.

Il premier è convinto che le vendite di auto elettriche decolleranno nei prossimi anni, perché costeranno sempre meno, avranno autonomie maggiori e intanto si amplierà la rete di punti di ricarica.

Il succo del suo discorso insomma è “dare più tempo” alle persone e alle imprese di passare alle nuove tecnologie, che siano vetture plug-in o pompe di calore.

Al contempo, Londra intende incentivare le famiglie a investire in abitazioni più efficienti.

Ad esempio, il bonus per sostituire le caldaie fossili con alternative a basse emissioni sarà aumentato del 50% fino a 7.500 sterline, nell’ambito del Boiler Upgrade Scheme.

Sunak ha anche parlato di rinnovabili: ridisegnare i meccanismi delle aste per l’eolico offshore per attirare più investitori, ripartire con i progetti di parchi eolici a terra.

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