Gas serra, i trasporti stradali pesano sul bilancio delle emissioni

L’inventario nazionale Ispra: considerando tutti i settori, valori in calo del 6,3% nel 2023 sul 2022, ma non basta per gli obiettivi Ue.

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Il bicchiere sarebbe da considerare mezzo pieno, se pensiamo che lo scorso anno le emissioni di gas serra nel nostro Paese sono complessivamente diminuite di circa 26 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente (MtCO2eq) rispetto a quelle del 2022 (-6,2%).

La prospettiva cambia, però, se si tiene presente che il valore massimo di emissioni previsto dalla normativa, considerando tutti i settori di riferimento, è stato comunque superato nel 2023.

A rilevarlo è l’Ispra, che ha presentato ieri a Roma l’ultima edizione dell’Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera 1990-2022 (link in basso).

Il problema è legato principalmente ai risultati insufficienti ottenuti nei trasporti stradali che, “nonostante le direttive europee, procedono costanti sui livelli emissivi elevati del 2014 – rimarca l’Istituto – portando quindi al superamento del tetto massimo”.

I dati sullo scorso anno fanno parte di stime preliminari, mentre la serie storica dal 1990 al 2022 segna un -22% complessivo di tutti i settori aggregati, “grazie alla crescita negli ultimi anni della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico) e al passaggio all’uso di combustibili a minor contenuto di carbonio”, si legge nel documento.

Anche in questo caso, purtroppo, vale la logica del bicchiere mezzo vuoto, perché andando a guardare il solo 2022 si scopre che il livello di emissioni raggiunto dall’Italia è stato di 413 MtCO2eq, cioè +0,4% rispetto al 2021. Un campanello d’allarme, sicuramente, per il quale sono sempre i trasporti stradali a destare le maggiori preoccupazioni, dato il +5% del comparto tra 2021 e 2022.

Ancora, Ispra segnala un discostamento della prestazione nazionale dagli obiettivi posti dal regolamento europeo “Effort Sharing”, a causa delle statistiche nei trasporti ma anche nel residenziale. L’Italia, dunque, è stata sulla strada di “un progressivo avvicinamento ai tetti massimi consentiti, fino al loro superamento registrato sia nel 2021 (4,6 MtCO2eq) sia nel 2022 (5,5 MtCO2eq)”.

Nel corso dell’evento Maria Siclari, direttore generale di Ispra, ha sottolineato come, “al fine di conseguire gli obiettivi fissati dalle norme europee sarà necessario incrementare gli sforzi rispetto alle misure vigenti sia nel settore trasporti, anche riducendo la domanda di mobilità privata e favorendo lo switch tecnologico e modale di persone e merci, sia nel settore civile, dove il ruolo delle nuove tecnologie risulta determinante. Il percorso da compiere per conseguire il nuovo obiettivo europeo richiederà un grande sforzo, anche in termini di investimenti, da parte dell’intero sistema Paese”.

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