Fotovoltaico, un progetto europeo punta sui moduli in kesterite

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Si tratta dell'iniziativa CUSTOM-ART cui partecipa Enea.

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Sviluppare moduli fotovoltaici flessibili, integrabili in elementi architettonici (BIPV) e in prodotti industriali (PIPV) e sostenibili, grazie all’utilizzo esclusivo di elementi non tossici e abbondanti in natura.

È l’obiettivo del progetto europeo CUSTOM-ART, finanziato dal programma Horizon 2020 con 7 milioni di euro, al quale partecipano Enea e altri 15 partner tra aziende ed istituti di ricerca di 10 Paesi europei.

Nello specifico – spiega una nota Enea CUSTOM-ART – si propone di portare la tecnologia dei moduli in kesterite, che è un composto semiconduttore formato da rame, stagno, zinco, zolfo e selenio, ad un grado più elevato di maturità: obiettivo e innalzare da 4,5 a 7 il Technology Readiness Level(valutazione standard del grado di maturità di una tecnologia su una scala di valori da 1 a 9).

La strada che si seguirà passa per efficienze di conversione molto competitive (20% a livello di cella e 16% a livello di modulo ) e di lunga durata (oltre 35 anni ), ad un costo di produzione ridotto (inferiori a 75 €/m2 ).

Inoltre – spiega l’Enea – il progetto prevede lo sviluppo di moduli flessibili sia opachi (su supporti di acciaio o polimerici) che semitrasparenti (su supporto polimerico) ingegnerizzati in modo da rendere il loro ciclo di vita compatibile con un approccio di economia circolare.

A livello operativo, i ricercatori Enea sanno impegnati in numerose attività, tra le quali: ottimizzazione del materiale di base tramite modifiche alla sua composizione chimica, introduzione di elementi alcalini e miglioramento delle tecniche di sintesi; esplorazione di nuovi materiali per la realizzazione del contatto frontale e posteriore della cella in kesterite; studio dei meccanismi di degradazione dei dispositivi sottoposti a stress-test; partecipazione alla costruzione e alla interpretazione di un Life Cycle Assessment che includa il processo di fabbricazione, il recupero dei materiali o il loro smaltimento e un’analisi dei costi per identificare l’impatto economico delle varie soluzioni sviluppate; supporto alla divulgazione dei risultati del progetto e alla stesura del piano per il loro sfruttamento al fine di valorizzare il know-how generato.

“I moduli flessibili saranno basati su materiali semiconduttori con la struttura cristallografica delle kesteriti, tra i materiali più promettenti per la realizzazione di moduli fotovoltaici inorganici a film sottile contenenti elementi chimici non tossici” – spiega Alberto Mittiga, del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’Enea e referente del progetto per l’Agenzia – “La possibilità di essere depositati su substrati flessibili oltre alle buone efficienze di conversione, stabilità nel tempo e bassi costi di produzione, rende questi dispositivi un prodotto ideale per sostituire gli elementi passivi nei settori dell’architettura, della mobilità e dell’arredo urbano e contribuire alla realizzazione dei Near Zero Energy Buildings e Net Zero Energy Districts”.

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