Tra la fine del 2021 e il 2022, l’occupazione nel fotovoltaico in Europa è cresciuta del 39%: da 466.000 posti di lavoro equivalenti a tempo pieno (FTE) a oltre 648.000. In Italia gli occupati nel solare FV sfiorano i 42mila (in termini di FTE).
I dati arrivano da un nuovo rapporto di Solar Power Europe, l’associazione europea del fotovoltaico.
Il documento prevede che il solare europeo arrivi a oltre un milione di posti di lavoro già entro il 2025, cioè cinque anni in anticipo rispetto allo scenario che la stessa SPE aveva tracciato.
L’ultima stima, considerando solo lo scenario intermedio, è stata rivista al rialzo del 47% rispetto a quella pubblicata l’anno scorso. Ora si prevede che il solare europeo avrà 1,1 milioni di FTE entro il 2026.
Dei 648.257 posti di lavoro nel fotovoltaico europeo censiti alla fine del 2022, l’84% (542.406) è nella parte a valle della filiera, cioè sviluppo-installazione, mostrano i dati dell’associazione. Altri 52.376 occupati sono nell’O&M, 48.229 nella produzione e 5.246 nel riciclaggio.
La crescita dei posti di lavoro nella realizzazione degli impianti segue l’incremento della potenza installata: l’Europa ha aggiunto il volume record di 40,2 GW di nuova capacità nel 2022.
La parte manifatturiera della filiera, per la prima volta, è stata superata per numero di occupati dall’O&M.
Solar Power Europe prevede che questa tendenza continui nei prossimi cinque anni: la percentuale di posti di lavoro nello sviluppo-installazione diminuirà leggermente, dall’84% nel 2022 all’80% nel 2027, mentre la fetta dell’O&M nello stesso periodo crescerà dall’8 al 10% e quella della parte manifatturiera dal 7 all’8%.
L’analisi poi affronta anche la questione della carenza di personale formato. “Guardando al divario di competenze nel settore solare, stiamo iniziando ad affrontare il problema della quantità, e ora dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi sulla qualità“, spiega Walburga Hemetsberger, ceo di Solar Power Europe.
“I cittadini e le imprese devono avere la certezza che il loro progetto solare sia realizzato, installato e mantenuto da professionisti adeguatamente formati e affidabili”.
Per affrontare questo squilibrio, l’associazione invita i governi nazionali e coloro che organizzano la formazione, a concentrarsi sulle professionalità adatte a essere occupate nel solare come elettricisti e operai edili.
Il fotovoltaico su tetto ha rappresentato oltre il 60% della nuova potenza realizzata nel 2022 nel continente, con 25 GW aggiunti (rispetto ai 17 GW dell’anno precedente); l’83% dei lavoratori della parte a valle della filiera, lavora nelle installazioni su coperture.
SPE invita l’Europa, nel suo insieme, a lavorare insieme per contribuire alla formazione delle nuove generazioni di lavoratori del solare. In particolare, si chiede ai governi nazionali di “facilitare la circolazione dei lavoratori all’interno dell’Ue”.
L’associazione di categoria spera in programmi come le Net-Zero Academies, istituite nell’ambito del Net-Zero Industry Act dell’Ue.
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