I rapidi progressi di alcune tecnologie, come il fotovoltaico e le auto elettriche (e anche le luci a led), mostrano che le energie pulite possono emergere con grande velocità, grazie alla riduzione dei costi e alla maturità dei settori industriali coinvolti.
Ma molte altre tecnologie sono in ritardo e devono accelerare la loro espansione, se si vuole raggiungere un’economia globale a zero emissioni di CO2 entro il 2050.
Queste le principali osservazioni dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) nel suo aggiornamento annuale di come stanno evolvendo le energie pulite in 50 settori, dal titolo “Tracking Clean Energy Progress 2023″ (link in basso ai contenuti online).
In particolare, evidenzia la Iea, le vendite di auto elettriche hanno raggiunto il livello record di oltre 10 milioni nel 2022, un aumento di quasi dieci volte in soli cinque anni.
La nuova potenza installata in rinnovabili elettriche è salita a 340 GW/anno, il massimo di sempre. Il fotovoltaico, al pari delle auto elettriche, è una delle pochissime tecnologie valutate “on track”, già allineate al percorso verso gli obiettivi climatici del 2050.
Nel 2022, il fotovoltaico ha generato quasi 1.300 TWh a livello globale, +26% rispetto al 2021, registrando la più grande crescita assoluta della generazione di tutte le fonti rinnovabili.
Inoltre, se tutti i progetti annunciati saranno realizzati, la capacità produttiva mondiale di pannelli fotovoltaici sarà più che raddoppiata nei prossimi cinque anni, superando la domanda del 2030 nello scenario Net Zero della Iea.
Gli investimenti complessivi nelle tecnologie pulite hanno poi toccato 1.600 miliardi di $ lo scorso anno, in crescita di quasi il 15% rispetto al 2021, “a dimostrazione della continua fiducia nelle transizioni energetiche anche in un clima economico incerto”, sottolinea la Iea.
Tuttavia, la transizione green sta avvenendo a velocità diverse a seconda delle regioni e dei settori.
Ad esempio, quasi il 95% delle vendite globali di auto elettriche nel 2022 è in Cina, Stati Uniti ed Europa. È quindi necessaria una cooperazione internazionale più forte per diffondere questi progressi in tutte le aree, in particolare nelle economie emergenti e in via di sviluppo.
Inoltre, le tecnologie a basse emissioni stentano a prendere piede in alcuni settori difficili da decarbonizzare, come le industrie pesanti e i trasporti sulle lunghe distanze. Qui servono ulteriori passi avanti in termini di innovazione, economie di scala, con il supporto di politiche pubbliche e incentivi mirati, ad esempio per convertire le produzioni industriali dall’uso di fonti fossili all’uso di idrogeno verde.
Secondo Fatih Birol, direttore esecutivo della Iea, “l’economia dell’energia pulita sta rapidamente prendendo forma, ma sono necessari progressi ancora più rapidi nella maggior parte delle aree per raggiungere gli obiettivi energetici e climatici internazionali”.
Un altro dato positivo è che per la prima volta in assoluto la capacità produttiva annunciata per le batterie dei veicoli elettrici ha raggiunto livelli sufficienti a soddisfare la domanda prevista nel 2030, nello scenario Net-zero dell’agenzia.
Lo stimolo viene dalle principali strategie industriali come l’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti e il Green Deal Industrial Plan europeo.
Notevoli progressi sono stati compiuti anche nel settore degli edifici, il cui status è passato da “non sulla buona strada” (bollino rosso) a “più sforzi necessari” (bollino giallo) nel particolare sistema di valutazione a tre livelli del Tracking Clean Energy Progress.
I governi, infatti, stanno introducendo codici energetici e standard di prestazione degli edifici sempre più rigorosi e l’uso di tecnologie efficienti e rinnovabili per gli edifici, come le pompe di calore, sta accelerando.
- Tracking Clean Energy Progress (contenuti online)