Da Forza Italia un piano energetico confuso e sbilanciato su gas e nucleare

Le proposte al Governo del partito di Berlusconi in tema di energia, tra lacune e contraddizioni.

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Dalle rinnovabili alle centrali atomiche, passando per il gas, i termovalorizzatori e i biocarburanti, senza dimenticare idrogeno, mobilità elettrica e comunità energetiche: quello proposto da Forza Italia è un piano energetico che mischia tutte le opzioni tecnologiche.

E in questo calderone, il partito di Silvio Berlusconi cavalca la tesi della necessità di puntare sul nucleare e sulla produzione nazionale di gas fossile, due scelte considerate indispensabili per attuare la transizione energetica, a dispetto di tutti i rischi che comportano e gli ostacoli, anche economici che le rendono impraticabili (si vedano in proposito: Gas nazionale per ridurre il caro-energia: una proposta insensata e L’Europa rischia il greenwashing con gas e nucleare nella tassonomia).

“Il futuro è Green, ma per raggiungere questo obiettivo serve gas e nucleare pulito, come indica chiaramente la Commissione europea, e lo sblocco immediato di progetti e investimenti in energie rinnovabili”, hanno affermano in una nota il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, e il responsabile dei Dipartimenti del partito, Alessandro Cattaneo.

Per quanto riguarda il gas, in particolare, il piano presentato da Forza Italia al Governo propone (neretti nostri nelle citazioni) di “aumentare da subito la produzione nazionale di gas” in attesa della attuazione del Pitesai (Piano per la transizione energetica delle aree idonee) e di “prevedere che il gas prodotto sul territorio nazionale sia utilizzato esclusivamente per i consumi e la generazione elettrica nazionali”.

Mentre a livello geopolitico si chiede in primis di rilanciare il ruolo italiano nel dialogo Ue-Russia.

Nel documento si afferma testualmente che “il gas è lo strumento di oggi per la transizione ecologica” e si raccomanda al Governo di valutare la realizzazione di nuovi gassificatori, completare nuove infrastrutture strategiche e favorire una “rapida transizione da carbone a gas” per i siti produttivi esistenti.

Molta confusione emerge dal capitolo sulle rinnovabili: non si parla solo di eolico, solare e altre fonti rinnovabili (idroelettrico, biomasse, geotermia), ma anche di idrogeno (senza specificare il tipo: idrogeno green?) e perfino di nucleare di ultima generazione.

Forza Italia propone di semplificare il quadro normativo e individuare le aree idonee, evitando ulteriore consumo di suolo.

In definitiva, il piano energetico di Forza Italia presenta diverse contraddizioni e lacune, come quella del nucleare incluso tra le fonti rinnovabili e la mancata definizione di quale tipo di idrogeno si vuole incentivare.

Non ci sono proposte di misure concrete per promuovere gli investimenti nei diversi settori, e non si affronta in modo puntuale il dibattito in corso sul ruolo di gas e nucleare nella transizione, limitandosi a ribadire che per la Commissione Ue atomo e gas sono due tecnologie pulite.

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