Formazione: la collaborazione tra aziende e Istituti Tecnici Superiori in Efficienza Energetica

Quali percorsi formativi propongono gli ITS in Efficienza Energetica? Dove sono presenti in Italia? In che modo le aziende possono collaborare con loro e con quali opportunità?

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Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sono scuole post-diploma che offrono percorsi di formazione altamente specializzata in sei aree tecnologiche considerate strategiche per lo sviluppo economico e la competitività del nostro Paese, tra cui l’Efficienza Energetica.

Collaborare con gli ITS può essere un’importante opportunità di crescita per le aziende italiane, specialmente dal punto di vista dell’innovazione, della formazione e dell’ampliamento della rete di contatti.

I corsi ITS sono infatti sviluppati in collaborazione con imprese, università, centri di ricerca ed enti formativi, con l’obiettivo di creare nuove competenze.

Vediamo alcune informazioni utili per le aziende interessate a collaborare con un ITS specializzato in Efficienza Energetica.

La struttura degli ITS

I corsi ITS hanno generalmente una durata biennale (circa 1.800 ore) e sono una sorte di ponte tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro: circa il 39% delle ore di formazione viene svolto in azienda attraverso tirocini.

Il corpo docente è composto per almeno il 50% da esperti del mondo professionale (tecnici e manager aziendali) per garantire competenze pratiche e un aggiornamento costante rispetto alle reali esigenze del mercato. L’altra metà è costituita da esperti accademici.

Al termine del percorso, gli studenti ottengono un diploma di Tecnico Superiore riconosciuto a livello europeo e l’87% di loro, entro un anno dalla fine del corso, trova un lavoro.

ITS in Efficienza Energetica

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha suddiviso le aree tematiche degli ITS in sei ambiti tecnologici, uno dei quali dedicato all’Efficienza Energetica.

In quest’area emergono tre principali figure professionali. Il Tecnico Superiore per l’approvvigionamento energetico e la costruzione di impianti gestisce l’approvvigionamento energetico, con un focus sulle fonti rinnovabili, e segue le fasi di progettazione, costruzione e verifica degli impianti di produzione e distribuzione dell’energia.

Poi c’è il Tecnico Superiore per la gestione e la verifica di impianti energetici che, nei fabbricati civili e industriali, si occupa della gestione di sistemi energetici (produzione, trasformazione e distribuzione) e della loro efficienza, assumendo spesso il ruolo di energy manager. Valuta le prestazioni energetiche di edifici, processi e impianti produttivi.

Infine, il Tecnico Superiore per il risparmio energetico nell’edilizia sostenibile, specializzato nella progettazione e realizzazione di edifici sostenibili, applica tecnologie innovative legate alla bioedilizia e all’efficienza energetica, comprese valutazioni acustiche, domotiche e di impatto ambientale.

In quali regioni si trovano questi istituti?

Non tutte le regioni italiane dispongono di un ITS specializzato in Efficienza Energetica,. Questo a causa di diversi fattori, come una domanda limitata di figure professionali in quel settore, risorse economiche insufficienti per attivare corsi in tutte le aree tecnologiche, oppure per la scarsa disponibilità da parte delle imprese a collaborare con l’Istituto.

Tuttavia, gli ITS in Efficienza Energetica sono comunque presenti in gran parte delle regioni: Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Sardegna, Basilicata, Veneto, Campania, Toscana, Piemonte, Abruzzo, Liguria e Calabria. In Sicilia e Lombardia sono attivi rispettivamente due ITS dedicati a questo settore.

Ogni istituto può offrire più di un corso di formazione. Ad esempio, la Fondazione ITS per l’Efficienza Energetica Ermete, nella provincia di Avellino, propone quattro corsi:

  • Energy Manager – Industria 4.0
  • Manager dei sistemi energetici a idrogeno
  • Manager dell’economia circolare e della produzione di energia da rifiuti
  • Manager dell’innovazione energetica, industriale e civile.

Un elenco completo dei corsi attivi in Italia è disponibile sul portale del Ministero dell’Istruzione.

Esempi pratici di collaborazione e vantaggi per entrambe le parti

Per fare qualche esempio pratico, un’azienda energetica può collaborare con un ITS per sviluppare un corso dedicato alla gestione degli impianti fotovoltaici, formando tecnici specializzati da assumere successivamente.

Analogamente, un’impresa che si occupa di edilizia sostenibile può collaborare con un ITS per sviluppare un corso sulla diagnosi energetica degli edifici, offrendo agli studenti tirocini pratici nei propri cantieri e beneficiando di personale qualificato pronto per l’assunzione.

La partecipazione delle aziende è cruciale per lo sviluppo e la realizzazione delle attività degli ITS. Le imprese possono offrire un contributo significativo anche mettendo a disposizione laboratori moderni e tecnologie avanzate, strumenti spesso indispensabili per il successo di questi Istituti.

Le aziende, in cambio, accedono a personale altamente specializzato e possono stabilire partnership personalizzate, progettando corsi e laboratori in base alle reali esigenze aziendali.

Godono così di un processo di reclutamento più snello, grazie alla possibilità di assumere candidati già formati in linea con le proprie necessità, riducendo così tempi e costi legati alla formazione interna.

Inoltre, collaborando con gli ITS, le aziende possono testare nuove tecnologie in laboratorio, riducendo rischi e costi legati alla sperimentazione.

Un’ulteriore opportunità consiste nell’ampliare la propria rete di contatti con altre imprese, enti pubblici e istituti di ricerca, favorendo la nascita di nuove occasioni di business.

Come si avvia una collaborazione?

Per avviare una collaborazione con un ITS, un’azienda dovrebbe iniziare individuando l’Istituto che propone corsi in linea con le proprie esigenze. È utile partecipare a eventi come open day, workshop o fiere organizzati dall’ITS, cogliendo l’occasione per entrare in contatto diretto e manifestare il proprio interesse a collaborare.

Sarà necessario definire gli obiettivi della collaborazione: da un lato si definiscono le esigenze aziendali e si stabilisce in che modo l’ITS può supportare l’impresa, per esempio attraverso la formazione, la ricerca di nuovi talenti o l’aggiornamento delle competenze.

Allo stesso tempo è necessario concordare cosa offrirà l’azienda, come tirocini, supporto ai laboratori, attrezzature, fondi, oppure opportunità di assunzione.

Si dovrà formalizzare la partnership attraverso un protocollo d’intesa e convenzioni per tirocini, chiarendo gli aspetti normativi e assicurativi.

L’azienda sarà poi chiamata a contribuire all’elaborazione dei programmi formativi, e allo svolgimento delle attività come lezioni, seminari o workshop tenuti dai propri esperti, oltre a offrire opportunità di tirocinio o apprendistato.

Per le imprese è anche possibile entrare a far parte del Comitato Tecnico-Scientifico dell’ITS, così da poter influenzare la gestione e i programmi formativi, assicurando una collaborazione continuativa e strategica con l’Istituto.

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