Finanziamenti Ue: arriverà un giro di vite contro le auto a benzina e diesel?

La nuova tassonomia per gli investimenti green potrebbe includere solo i veicoli a zero emissioni dal 2026. Le anticipazioni sulla bozza di provvedimento.

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L’Europa si prepara a un giro di vite contro le auto che inquinano di più.

La Commissione Ue sta affilando le armi finanziarie della nuova tassonomia, vale a dire, il nuovo meccanismo che permette di distinguere gli investimenti a ridotto impatto ambientale da quelli che invece sono dannosi per il clima.

Così nella bozza della tassonomia – la versione finale dovrebbe uscire nelle prossime settimane: l’agenzia EurActiv ha anticipato dei contenuti – si prevede che dal 2026 soltanto le auto a zero emissioni di anidride carbonica saranno considerate “sostenibili” dal punto di vista ambientale e quindi potranno ottenere finanziamenti da parte delle istituzioni Ue.

Intanto, fino alla fine del 2025, riporta l’agenzia EurActiv citando la bozza del provvedimento, per essere classificate “verdi” nell’ambito della tassonomia, le auto dovranno emettere meno di 50 grammi di CO2/km.

L’obiettivo è indirizzare gli investimenti pubblici e privati verso i veicoli 100% elettrici e così accelerare la diffusione della mobilità “pulita”.

Ricordiamo che con la nuova tassonomia di finanza verde, si è già prospettato un giro di vite contro gli investimenti nelle centrali a gas.

Difatti, riportava nei giorni scorsi l’agenzia Reuters, il regolamento Ue sugli investimenti green potrebbe includere solamente le centrali a gas che emettono non più di 100 grammi di CO2 equivalente per kWh.

Nessun impianto a gas esistente in Europa, ha precisato il think-tank londinese Ember, è in grado di stare entro questa soglia; l’unico modo per emettere meno di 100 g/CO2 per kWh è utilizzare sistemi CCS (Carbon capture and storage) con cui catturare le emissioni di carbonio, ma sono tecnologie costose e non ancora sviluppate su vasta scala.

Tornando alla mobilità sostenibile, le case automobilistiche non sono d’accordo con la proposta di classificazione Ue.

Secondo l’associazione europea dei costruttori auto, l’Acea, scrive EurActiv, i nuovi criteri di sostenibilità potrebbero mettere a rischio le future opportunità di finanziamento per l’industria del settore.

Molto dipenderà dall’evoluzione del mercato.

In Italia a ottobre le auto elettrificate – le 100% elettriche assieme alle diverse tipologie di ibride elettriche – hanno quasi raggiunto le vetture diesel nelle vendite mensili.

Dai dati Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri), emerge che la somma di tutte le alimentazioni elettriche, porta a una quota complessiva di mercato pari al 28,8% quindi più del triplo in confronto a ottobre di un anno fa.

Così anche il nostro Paese è molto vicino a quanto descritto da Jato Dynamics per il mercato automobilistico europeo di settembre, quando per la prima volta in assoluto le vetture elettrificate hanno venduto (anche se di pochissimo) più di quelle diesel.

Intanto l’Icct (International Council on Clean Transportation) ha pubblicato una mappa che mostra quali Paesi puntano a vietare le vendite di auto termiche.

La California ha approvato di recente un ordine esecutivo che fissa al 2035 lo stop definitivo alla vendita di nuove auto a benzina/diesel.

In Europa, Norvegia e Olanda sono tra i Paesi più avanzati su questo fronte. La Norvegia, in particolare, punta a vendere soltanto vetture a zero emissioni dal 2025.

Intanto anche l’Italia inizia a pensare a soluzione di questo tipo: poche settimane fa è stato approvato un ordine del giorno alla Camera, che impegna il governo a valutare lo stop alla commercializzazione di auto con emissioni superiori a 50 grammi di CO2/km dal 2035.

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