Finanziamenti europei, giro di vite in arrivo sulle centrali a gas

Bruxelles potrebbe smettere di finanziare impianti che emettono più di 100 grammi di CO2 per kWh. La bozza di regolamento vista dalla Reuters.

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Per ottenere nuovi finanziamenti europei, le centrali a gas dovranno essere molto più “pulite” rispetto a oggi ed emettere non più di 100 grammi di CO2 equivalente per kWh.

Lo riferisce l’agenzia Reuters, anticipando i contenuti della bozza di regolamento Ue sulla prossima classificazione degli investimenti considerati “verdi”, vale a dire, in grado di fornire un rilevante contributo alla lotta contro il cambiamento climatico.

È la cosiddetta “tassonomia” degli investimenti green che aiuterà l’Europa a raggiungere il traguardo della neutralità climatica al 2050.

Tuttavia, evidenzia il think-tank energetico Ember in un commento su questa notizia, in questo momento nessuna centrale elettrica a gas naturale in Europa rientra nel limite dei 100 g/CO2e per kWh. Perfino gli impianti più efficienti, scrive Ember, emettono più del triplo del valore che sarebbe imposto dal regolamento in arrivo.

Si potrebbe utilizzare la tecnologia CCS (carbon capture and storgae) per catturare le emissioni di anidride carbonica e stoccarle nel sottosuolo e così rimanere sotto la nuova soglia antinquinamento, ma il CCSal momento è un’opzione costosa e ancora lontana da un’applicazione commerciale su vasta scala.

Le aziende potranno continuare a investire in progetti legati al gas che non soddisfano i nuovi criteri di sostenibilità ambientale – se il regolamento passerà con i contenuti anticipati dalla Reuters – ma dovranno farlo senza poter contare sul sostegno finanziario dell’Ue.

Ricordiamo poi che la Banca europea per gli investimenti dalla fine del 2021 smetterà di finanziare impianti fossili, anche se con delle scappatoie, perché resteranno finanziabili i progetti fossili che utilizzano tecnologie per abbattere/stoccare le emissioni, e quelli che staranno entro il limite di 250 g/CO2e per kWh, un parametro più “morbido” rispetto a quello visto nella bozza Ue.

Nella bozza di regolamento, scrive poi l’agenzia Reuters, si prevede la possibilità di classificare come “sostenibili” alcune iniziative nelle reti gas, ad esempio la realizzazione di nuovi gasdotti (o il potenziamento di quelli esistenti) per trasportare combustibile low-carbon come idrogeno verde e-o biometano.

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