Filiera dell’automotive elettrico: le innovazioni delle aziende italiane

Esempi di aziende dell’automotive italiano che stanno investendo in scelte tecnologiche e di mercato innovative nel comparto dei veicoli elettrici.

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Con l’accordo raggiunto tra le istituzioni europee sullo stop alle vendite entro il 2035 di auto e veicoli commerciali leggeri, benzina e diesel, la filiera automotive italiana dovrà attivarsi per un rapido cambiamento per entrare a pieno titolo nel mercato dell’elettrico.

Cosa stanno facendo le aziende italiane del settore a livello di innovazione e di mercato?

Alcuni casi pratici interessanti sono stati raccolti dal rapporto annuale GreenItaly 2022 (link in basso) di Symbola e Unioncamere.

Dalla ricerca emerge che le imprese della filiera stanno agendo su diversi fronti: scelte di mercato, ridimensionamento degli spazi aziendali, efficientamento energetico dei processi produttivi, sperimentazioni nuove tecnologie e innovazione dei servizi per la ricarica dei veicoli elettrici, collaborazione con altre aziende e alleggerimento del peso dei veicoli.

Ad esempio, per incrementare le vendite di veicoli elettrici, Stellantis – azienda produttrice di autoveicoli (compresi sei marchi italiani) – sembra intenzionata ad ampliare il proprio mercato esportando la vendita della FIAT 500Bev anche in America. Allo stesso tempo però si sta muovendo anche nella riduzione degli spazi produttivi; per lo stabilimento FIAT Mirafiori di Torino si prevede una riduzione degli spazi del 50%, per migliorare l’efficienza e ridurre i costi, ora che l’impianto è destinato a diventare il polo univoco della produzione della 500Bev.

Un’altra strada percorsa dalle aziende è quella dell’efficientamento energetico dei processi produttivi. È il caso della Omron Automotive Electronics Italys, specializzata nella produzione e commercializzazione di componenti elettromeccanici ed elettronici per il settore automobilistico. Durante l’ultimo biennio l’azienda ha ottimizzato i consumi energetici, concentrandosi sulla riduzione delle perdite d’aria. Oltre alla sostituzione di tutte le valvole, tubi e raccordi che generano perdite sulle linee di produzione, un altro intervento ha riguardato l’introduzione di un sistema di monitoraggio dei flussi d’aria dei compressori, grazie all’utilizzo di sensori, con le conseguenti riduzione dei consumi energetici e delle emissioni.

Secondo l’azienda, individuare le perdite d’aria consente vantaggi non soltanto in termini di consumi energetici, ma anche di riduzione dei micro-fermi dei macchinari, migliorando la produttività e diminuendo gli scarti di produzione.

Per quanto riguarda la sperimentazione tecnologica è interessante il caso della ricarica dei veicoli elettrici a induzione (Dynamic Wireless Power Transfer, o ricarica wireless) presentata dall’A35 BreBeMi, società che gestisce l’omonimo tratto autostradale Brescia-Milano.

Con la tecnologia DWPT i veicoli elettrici possono ricaricarsi viaggiando su corsie dedicate, grazie a un innovativo sistema di spire, posizionate sotto l’asfalto, che trasferisce l’energia necessaria direttamente ai mezzi (auto, camion, bus). La ricarica a induzione è già testata in diverse parti del mondo, ma il progetto pilota italiano “Arena del Futuro”, coordinato dalla stessa A35 BreBeMi e Aleatica (azienda messicana specializzata in infrastrutture di mobilità sostenibili e innovative) è quello allo stadio più avanzato di sperimentazione.

Altro caso di interesse riguarda sempre la ricarica dei veicoli elettrici – stavolta però come innovazione del servizio offerto – è la charge delivery di E-GAP, start-up italiana che fornisce un servizio di ricarica ovunque si trovi il mezzo.

Questo operatore è tra i primi a offrire una ricarica mobile e on-demand per auto elettriche: in Italia è già operativo a Milano, Roma, Bologna e Torino, e annuncia che presto estenderà il servizio a Brescia e Verona.

Come funziona il servizio? Per prima cosa bisogna prenotare la ricarica del mezzo, tramite l’App scaricata gratuitamente su smartphone o tablet; l’utente può decidere di geolocalizzarsi o scegliere una posizione futura in cui sosterà il veicolo, specificando entro quando la ricarica dovrà essere fatta. Un addetto si recherà sul posto con un van E-GAP, mezzo elettrico utilizzato per erogare la ricarica con una potenza pari a una colonnina di tipo fast (fino a 80 kW). Al termine del processo, il sistema addebita direttamente su carta di credito il costo totale, e quindi non è necessario che l’utente sia presente.

Un aspetto innovativo riguarda la collaborazione tra aziende per l’economia circolare. Per esempio, la Belron Italia – attiva nella riparazione e sostituzione di vetri per auto elettriche e tradizionali – preferisce, quando possibile, riparare i cristalli piuttosto che sostituirli.

Quando non è possibile farlo, allora li ricicla al 100% e, grazie alla collaborazione con Eurovetro Recycling, azienda nel settore del riciclo da 70 anni, il vetro viene poi trasformato in nuova materia prima per bottiglie, vasetti e altri imballaggi alimentari.

Anche alleggerire il peso dei veicoli, uno dei fattori che permette agli stessi di ridurre il consumo di energia, potrà contribuire all’innovazione del settore automotive. In questo ambito è operativa la Iltar Italbox Industrie Riunite; l’azienda sta studiando e proponendo al mercato la sostituzione di parti dei veicoli precedentemente realizzati in altri materiali, che oggi possono essere costruiti interamente in Polipropilene Espanso (PPE).

Questo materiale più leggero offre notevoli vantaggi in termini di riduzione del peso, pur mantenendo le caratteristiche tecnico-strutturali richieste dal settore automotive. Inoltre, è riciclabile al 100%, con una filiera circolare che altri componenti dei veicoli non consentono.

Uno degli ultimi progetti realizzati consiste nel sostituire la termoplastica del motore elettrico con il PPE: si riduce il peso del pezzo di due terzi, ed essendo monomateriale, si garantisce la sua riciclabilità al 100% a fine vita, senza bisogno di ulteriori passaggi. L’azienda ha anche testato l’utilizzo di PPE composto al 35% di materiale riciclato, ottenendo risultati comparabili con il materiale standard.

Insomma, queste sono solo alcune delle strade che le aziende italiane dell’automotive stanno percorrendo per innovare e convertire la loro produzione nell’ottica della riduzione dei consumi di energia e della CO2 nel settore della mobilità elettrica.

Il report GreenItaly 2022 è scaricabile dal sito di Symbola.

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