Bollette energia, niente proroga del mercato tutelato. E i consumatori scelgono quello libero

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Nel Dl Energia approvato ieri sera in CdM non c'è la proroga della fine del mercato tutelato. Presto le bollette dei consumatori non vulnerabili passeranno al mercato libero: gli scenari alla vigilia della migrazione in una memoria di Arera presentata alla Camera.

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Ieri sera, 27 novembre, l’atteso DL Energia ha avuto il via libera del Consiglio dei ministri senza che nel testo entrato in Cdm sia stata inclusa la proroga alla fine del mercato tutelato che qualcuno si attendeva. Salvo novità delle prossime settimane, il passaggio dovrebbe dunque compiersi con l’anno nuovo, come programmato.

Guardando a questo orizzonte è interessante la fotografia della situazione fatta dall’Arera.

Nel 2022, per la prima volta da quando c’è stata la liberalizzazione introdotta attraverso il Decreto Bersani del 1999 ed entrata in vigore per tutti nel 2007, i prezzi di tutela dell’energia per i clienti domestici e quelli presenti sul mercato libero si sono “invertiti”, con i primi che sono diventati più alti dei secondi.

Arera lo rileva in una memoria (link in basso) depositata in commissione Attività produttive alla Camera nell’ambito di un’audizione svoltasi lo scorso 22 novembre.

Per quanto riguarda il settore elettrico, nel 2019 e nel 2020, prima della significativa diminuzione dei consumi dovuta alla pandemia (e prima delle conseguenti impennate nei costi registrate a partire dal 2022), il prezzo medio totale del servizio di maggior tutela al netto delle imposte è stato inferiore rispettivamente del 13% e del 24% rispetto a quello praticato sul mercato libero.

Nello scorso anno, però, quest’ultimo ha presentato valori notevolmente inferiori. E lo stesso trend ha riguardato anche il gas.

L’analisi dell’Authority arriva in prossimità delle scadenze del mercato tutelato per elettricità (1 aprile 2024) e gas (10 gennaio 2024), per le quali, come detto, le ipotesi di una proroga sono per ora sfumate, visto che non vengono inserite nel Dl Energia appena approvato dal CdM.

Il decreto prevede che alla scadenza i clienti non vulnerabili in tutela che non abbiano ancora siglato un nuovo contratto per la fornitura di elettricità sul mercato libero siano assegnati al Servizio a tutele graduali (Stg) disciplinato da Arera e vi rimarranno finché non avranno scelto direttamente un nuovo fornitore.

I dati su elettricità e gas

La memoria fornisce indicazioni significative sulle scelte recenti fatte dai consumatori italiani e sui trend dei prezzi tra le due soluzioni attualmente a disposizione.

Dai dati preliminari di fatturato medio del primo semestre 2023 permane nel settore elettrico il vantaggio di prezzo del mercato libero rispetto al tutelato.

Un andamento in buona misura spiegato dal fatto che il prezzo di maggior tutela ha registrato una diminuzione di oltre il 50% soltanto nel secondo trimestre 2023 (aprile-giugno), ma per le regole della fatturazione la variazione è assorbita nelle bollette con almeno due mesi di ritardo.

Sulle scelte, invece, i consumatori hanno già in larga parte anticipato le scadenze. C’è stata infatti una massiccia migrazione dal mercato tutelato a quello libero: quelli che hanno deciso indipendentemente il proprio fornitore a prezzi non prefissati dallo Stato sono passati dal 49,4% circa nel 2019 al 71% a giugno 2023.

Entrambe le soluzioni hanno comunque fatto registrare importanti aumenti: nel 2022 la parte della bolletta a copertura dei costi dell’energia è cresciuta in media del 161% rispetto all’anno precedente nel servizio di maggior tutela e del 62% nel mercato libero.

Nel primo semestre del 2023 i “fuoriusciti” dal tutelato si sono trovati di fronte una media delle offerte disponibili per il mercato libero elettrico al di sopra di quella del servizio che stavano abbandonando, nonostante un trend in diminuzione. Si è passati, infatti, da valori prossimi a 1.600 € di gennaio 2023 a poco più di 1.000 € di giugno 2023 per il mercato libero, mentre per il servizio di maggior tutela si va da 1.500 € a 935 €.

Per quanto riguarda il settore del gas, i dati dei prezzi medi annui evidenziano lo stesso andamento. È importante far notare che nel mercato libero sono disponibili anche offerte più convenienti di quanto fissato sotto tutela, nonostante siano in calo nell’ultimo semestre del 2022 e nel primo semestre del 2023.

Gli effetti delle scadenze

L’avvicinarsi della cessazione dei regimi di tutela anche per i clienti domestici ha però smosso gli operatori del mercato libero, portando a un incremento della varietà generale delle offerte e quindi della concorrenza, un fattore che ha attratto i consumatori.

Nonostante persista una certa disomogeneità sul territorio nazionale in merito alla consistenza del mercato libero, nella gran parte delle regioni e delle province italiane “oltre il 60% dei clienti, sia domestici sia non domestici di entrambi i settori – si legge nel documento – è uscito dal relativo regime di tutela”.

Secondo gli esperti di Arera il passaggio dal mercato tutelato a quello libero dovrà avvenire in maniera graduale, “soprattutto per i clienti domestici che, per la loro intrinseca eterogeneità e naturale inerzia, necessitano di un processo di transizione progressivo e, in particolare, i clienti vulnerabili che, per le loro caratteristiche peculiari, potrebbero avere maggiore difficoltà a scegliere l’offerta di mercato più adeguata alle proprie esigenze”.

I dati contenuti nel report hanno dato fondamento ai timori espressi dall’Autorità: nella maggioranza dei casi i clienti in uscita dal servizio di tutela verso il mercato libero hanno scelto un’offerta non conveniente rispetto a quella della quale usufruivano in precedenza.

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