Emissioni auto, l’Italia riapre la porta ai biocombustibili

Passato un emendamento nella commissione Itre del Parlamento Ue sui carburanti "neutri" quanto a emissioni di CO2. Si è anche deciso di rinviare l'entrata in vigore del regolamento Euro 7.

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L’Italia continua la sua battaglia per salvare i motori a scoppio dalla corsa europea verso la mobilità elettrica, segnando un punto a suo favore.

Lo fa con un emendamento approvato dalla commissione Itre (industria, ricerca ed energia) del Parlamento Ue, nell’ambito della proposta di regolamento sui nuovi standard Euro 7 per tutti i veicoli.

A riferire la notizia è Massimiliano Salini (Forza Italia, Ppe), relatore del parere della commissione Itre sul regolamento, presentato da Bruxelles lo scorso novembre 2022.

Salini, nel commentare l’approvazione dell’emendamento, parla di “un precedente normativo molto importante” perché introduce nel regolamento la definizione dei carburanti cosiddetti “neutri” in termini di emissioni di CO2.

La stessa definizione, aggiunge Salini, sarà mantenuta anche nel testo sull’Euro 7 nella commissione Envi (ambiente), che voterà sulla materia a settembre.

Il nuovo standard Euro 7 proposto dalla Commissione europea, ricordiamo in sintesi, prevede limiti più stringenti per le emissioni di auto, furgoni, camion e autobus, includendo alcune sostanze inquinanti non comprese nell’Euro 6, tra cui protossido di azoto e particolato ultra-fine. Sono previste anche nuove procedure per testare i veicoli in condizioni reali di guida e l’obbligo di installare sensori per monitorare le emissioni.

Più in generale, il testo votato in commissione Itre punta a rinviare fino a 5 anni l’entrata in vigore del provvedimento, prevista da Bruxelles da luglio 2025 per le nuove auto e da luglio 2027 per i nuovi veicoli pesanti.

Obiettivo è mantenere il principio della neutralità tecnologica contro “il totem ideologico della transizione forzata all’auto elettrica”, afferma Salini, confermando appieno la linea sposata dal governo Meloni in tema di mobilità e trasporti.

Addirittura, Salini definisce Frans Timmermans, vice presidente della Commissione Ue e commissario per il Clima, “il vero nemico della sostenibilità”, perché “l’esasperazione ideologica delle sue proposte radicali avrà infatti l’effetto drammatico di smantellare il sistema industriale europeo”.

L’Italia, ricordiamo, si è schierata contro la scelta del “tutto elettrico” prevista dal regolamento Ue sulle auto al 2035, che, di fatto, bandisce la vendita di nuovi veicoli con motori endotermici.

La Germania ha poi ottenuto una concessione per i cosiddetti e-fuel, carburanti sintetici di origine rinnovabile, mentre i biocombustibili chiesti dall’Italia erano rimasti fuori.

Ora nell’emendamento approvato in tema di Euro 7, si stabilisce, in particolare, che la Commissione europea “dovrebbe presentare una proposta per l’immatricolazione, dopo il 2035, di nuovi veicoli alimentati esclusivamente con carburanti neutri dal punto di vista delle emissioni di CO2 e di veicoli alimentati con una miscela di carburanti convenzionali e carburanti neutri dal punto di vista delle emissioni di CO2 […]” (corsivo e neretti nostri).

Il regolamento Euro 7 dovrà quindi essere modificato “per includere la possibilità di omologare tali veicoli”.

I carburanti considerati neutri in termini di CO2 sono appunto i biocarburanti e gli e-fuel, ma è bene ricordare che questi combustibili presentano molti problemi, tra cui elevate emissioni sul ciclo di vita (considerando ad esempio la deforestazione per fare spazio alle colture energetiche), scarsa efficienza, costi elevati (si veda Carburanti auto: impatti e inefficienza della cosiddetta “neutralità tecnologica”).

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