Consumi in lieve diminuzione, balzo in avanti delle rinnovabili dovuto a idro ed eolico e calo del termoelettrico.
Queste in estrema sintesi le tendenze che emergono dai nuovi dati di Terna sul sistema elettrico a giugno 2018 (rapporto in allegato in basso; aggiungeremo all’articolo le nostre elaborazioni grafiche in un secondo momento, qui quelle aggiornate a maggio).
Rispetto allo stesso mese del 2017, i consumi sono scesi del 3,3%, la produzione da rinnovabili è cresciuta del 17,4%, il saldo estero ha fatto registrare un +18,1% mentre la produzione termoelettrica è calata del 20,1%:
Tra le rinnovabili, c’è un calo della produzione fotovoltaica, del 2,2%, mentre idro ed eolico hanno prodotto rispettivamente il 29,4% e il 54,2% in più rispetto all’anno precedente:
La domanda di giugno 2018 è stata di 27,0 miliardi di kWh: il calo del 3,3% sul 2017 si registra a a parità di giorni lavorativi ma con una temperatura media mensile inferiore di 1,2°C rispetto a giugno dello scorso anno.
Nei primi sei mesi del 2018, invece, la richiesta risulta variata di un +0,8% rispetto allo stesso periodo del 2017 e in termini decalendarizzati la variazione si porta a +0,6%.
A livello territoriale, la variazione tendenziale di giugno 2018 è risultata ovunque negativa: al Nord pari a -2,5%, al Centro pari a -4,3% e al Sud pari a -4,5%.
Per quanto riguarda la variazione congiunturale, il valore destagionalizzato dell’energia elettrica richiesta a giugno 2018 risulta pressoché stazionario rispetto a maggio: -0,2%. Il trend continua nel suo andamento stazionario. Nel mese di giugno 2018, infine, l’energia elettrica richiesta in Italia è stata coperta per il 87,6% da produzione nazionale al netto dei pompaggi (-5,8% della produzione netta rispetto a giugno 2017) e per la quota restante da importazioni (saldo estero +18,1% rispetto a giugno 2017):
Qui sotto il bilancio per i primi sei mesi del 2018 e per giugno:
Come si vede, a giugno 2018 la produzione nazionale netta pari a 23.810GWh è composta per il 51% da fonti rinnovabili (12.258 GWh) ed il restante 49% da fonte termica.
Sul fronte del mercato, ricordiamo dai dati del GME che a giugno il PUN su MGP, pari a 57,25 €/MWh, si è portato sul livello più alto dell’anno in corso e degli ultimi sei anni per il mese in esame, registrando una crescita di 3,78 €/MWh su base mensile (+7,1%) e di 8,39 €/MWh su base annuale (+17,2%).
Rispetto a maggio – spiega il Gestore dei Mercati Energetici nel fornire i dati sul mese scorso – l’incremento si è realizzato realizza in corrispondenza di una diffusa crescita degli acquisti nazionali (+2.300 MWh), mentre nel confronto con giugno 2017 pesa l’apprezzamento del costo del gas (+6 €/MWh circa), solo in parte compensato dall’incremento dell’offerta idrica al Nord, eolica al centro meridione ed in Sicilia ed estera, soprattutto francese.
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