Ecobonus-Superbonus, come dovrebbe cambiare secondo la proposta REPowerEU

Secondo la misura tracciata dal Governo, la detrazione fiscale per l'edilizia, finanziata con 4 miliardi nell'ambito del piano europeo, varrebbe per i soli redditi bassi.

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Il futuro delle detrazioni fiscali per l’edilizia passa anche per le misure finanziate dal piano REPower EU.

In particolare, la proposta esaminata ieri dalla cabina di regia del Governo, prevede un intervento finanziato con 4 miliardi da erogare nei prossimi due anni, per uno sgravio destinato alle abitazioni private di chi ha redditi bassi. Una seconda misura da 3,6 miliardi andrà agli interventi di efficienza energetica negli immobili pubblici, tra cui l’edilizia residenziale pubblica (accanto a scuole, università, edifici della PA, luoghi della cultura, ospedali, caserme e così via).

Il nuovo Ecobonus per i privati finanziato dal piano REPowerEU, secondo la proposta del Governo, “si basa su incentivi fiscali, attivati da tempo in Italia e potenziati dal 2020 con il cosiddetto Superbonus, ma corregge e indirizza il sostegno esclusivamente alle categorie di persone a basso reddito”.

Lo sgravio, finanziato con 2 miliardi per il 2024 e 2 per il 2025, è destinato solo a famiglie a rischio di povertà energetica e ai giovani.

Il Superbonus, si legge nella proposta, “ha permesso di sviluppare competenze diffuse in materia di risparmio energetico, creando un tessuto di microimprese e di addetti che costituisce una risorsa su cui attivare nuove politiche, che possono essere completate con relativa celerità entro metà 2026”.

Enea, Gse e uffici delle banche che hanno seguito le pratiche della cessione del credito sono “un patrimonio su cui attivare altri interventi di efficienza a beneficio di tutti i consumatori, ma in particolare di quelli in povertà energetica”, prosegue la proposta, stimando che sono oltre 10 milioni le abitazioni di prima proprietà su cui si possono ipotizzare interventi di efficienza e l’installazione di pannelli solari, sia per acqua sanitaria sia per la produzione fotovoltaica.

Il Pniec

La misura da realizzare con i fondi di REPowerEU, si intreccia con gli indirizzi tracciati nel nuovo Piano nazionale energia e clima e arriva mentre due delle tre forze di maggioranza – Lega e Forza Italia – hanno già messo sul tavolo le loro idee per riformare i bonus fiscali per l’edilizia.

Il Pniec, parlando delle “linee evolutive previste” per gli sgravi per l’edilizia, prevede “l’attuazione di una riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi l’attuale frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive”.

Per gli interventi di riqualificazione energetica “profonda”, prevede il Piano, ci saranno “poche aliquote crescenti” collegate alle prestazioni energetiche raggiunte.

Anche secondo il Pniec, queste aliquote dovranno agevolare maggiormente le famiglie a basso reddito, gli edifici condominiali con persone in condizione di povertà energetica e l’edilizia residenziale pubblica.

Inoltre, la riforma coinvolgerà in modo prioritario gli immobili soggetti alla direttiva Ue delle case green, quindi le prime case e quelle nelle classi energetiche più basse.

Le proposte di legge di FI e Lega

Venendo alle forze di maggioranza, la proposta di legge depositata da Forza Italia prevede una detrazione fino al 90% a certe condizioni, tra cui il raggiungimento della classe energetica D dell’edificio (o di due classi superiori se già in classe E o D), che sale al 100% per i lavori nelle case popolari per i soggetti incapienti, ripristino di cessione del credito e sconto in fattura per chi ha un reddito di riferimento non superiore a 50mila euro.

Quella della Lega invece introdurrebbe un unico bonus al 60% per i lavori di riqualificazione energetica e antisismica fino al 2035, che sale al 100% per interventi effettuati sulle prime case in classe G dai redditi bassi, con la possibilità per questi ultimi di utilizzare lo sconto in fattura e la cessione del credito.

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