Danni al clima: Shell in tribunale nei Paesi Bassi

Secondo l'accusa ha violato le norme della Convenzione europea sui diritti dell’uomo sul diritto alla vita.

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Un gruppo di associazioni ambientaliste con capofila Friends of the Earth Netherlands (Milieudefensie, cioè il “braccio” olandese di Friends of the Earth Europe), ha portato in tribunale Shell con l’accusa di ostacolare volontariamente l’uscita globale dai combustibili fossili.

Quattro le udienze previste nell’ambito della causa civile in corso presso la corte distrettuale dell’Aia: la prima si è svolta martedì 1 dicembre, oggi (giovedì 3 dicembre) c’è la seconda udienza, mentre il 15-17 di dicembre si terranno le ultime due udienze.

In sostanza, gli ambientalisti chiedono ai giudici di ordinare al colosso energetico olandese di ridurre le emissioni inquinanti, in linea con gli obiettivi climatici fissati dagli accodi di Parigi.

Gli ambientalisti, si legge in una nota diffusa da Friends of the Earth alla vigilia della prima udienza in tribunale, sostengono che Shell abbia sempre saputo che l’estrazione di fonti fossili avrebbe danneggiato il clima e che, nonostante questa consapevolezza, la compagnia stia ancora pianificando di espandere le attività legate ai combustibili fossili, riservando solo una piccola percentuale dei suoi investimenti complessivi alle energie rinnovabili.

A causa delle sue operazioni industriali che mettono a rischio il clima e di conseguenza la salute delle persone, si legge nella nota, Shell è accusata di aver violato gli articoli 2 e 8 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo (diritto alla vita, diritto al rispetto della vita privata e familiare).

Ricordiamo che la pandemia da Covid-19 ha aumentato la consapevolezza dei problemi ambientali generati dal settore petrolifero e sembra avere accelerato la transizione dai combustibili fossili verso le tecnologie pulite, anche se tra tante contraddizioni.

E Shell è una delle grandi compagnie petrolifere, insieme alla francese Total e alla britannica BP, che si sono impegnate a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2050, in un percorso a metà strada fra il greenwashing e una più reale sostenibilità.

Per un approfondimento su questi temi si veda QualEnergia.it: La responsabilità sul clima dei Paesi che aumenteranno la produzione di fossili

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