Come ridurre le emissioni di CO2 delle materie prime?

Dati e raccomandazioni sulle buone pratiche di approvvigionamento nell'ultimo rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente.

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Le attività di estrazione e lavorazione delle materie prime possono avere un impatto rilevante sul clima: si parla del 18% circa delle emissioni complessive di CO2 associate al consumo di tutti i beni e i servizi nei paesi Ue.

Il dato arriva da un recente rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente, intitolato “Improving the climate impact of raw material sourcing” (link in basso).

Il documento si focalizza sulle possibilità di ridurre le emissioni di cui sono responsabili alcune materie prima consumate in grandi quantità in Europa, attraverso buone pratiche da adottare nelle diverse filiere estrattive e produttive su scala globale.

Le materie prime esaminate più in dettaglio dall’Agenzia europea dell’ambiente sono otto: rame, ferro, oro, calcare e gesso, bauxite e alluminio, legno, minerali chimici e sale.

Secondo le stime dello studio, il potenziale per diminuire le emissioni di gas-serra nell’estrazione e lavorazione di queste materie prime è molto ampio e in alcuni casi può superare il 10% delle emissioni attuali, grazie a diverse soluzioni e tecnologie.

In particolare, si raccomanda un maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, lo sviluppo delle attività di recupero e riciclo e la definizione di accordi internazionali per rafforzare la cooperazione tra diversi Stati in merito alla sostenibilità ambientale delle filiere industriali coinvolte.

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