Bonus edilizi: i crediti fiscali possono diventare un nuovo welfare aziendale

In Veneto l'iniziativa della società trevigiana del servizio idrico integrato: acquisterà 2,5 milioni di euro di crediti dei suoi dipendenti.

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Si stanno aprendo nuove strade per sbloccare il mercato dei crediti fiscali connessi al Superbonus e agli altri bonus edilizi.

Un esempio recente arriva da Alto Trevigiano Servizi (Ats), la società di servizio idrico integrato che opera in 52 comuni nelle province di Treviso, Belluno e Vicenza: ha deciso di mettere sul piatto due milioni e mezzo di euro per acquistare i crediti di imposta, maturati dai propri dipendenti e loro conviventi, che riguardano lavori agevolati con i vari bonus in edilizia ai sensi del decreto Rilancio del 2020.

Si tratta, spiega una nota della società ripresa dalla stampa locale e nazionale, di una sorta di welfare aziendale che punta a fornire un sostegno economico ai dipendenti e una spinta alle imprese del settore edile, coinvolte nei seguenti tipi di intervento: recupero del patrimonio edilizio (manutenzioni, restauri, ristrutturazioni, risanamenti), efficientamento energetico (isolamenti, caldaie, infissi), adozione di misure antisismiche, recupero o restauro delle facciate di edifici esistenti, installazione di impianti fotovoltaici e di accumulo e di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici.

L’acquisto dei crediti da parte di Ats, si spiega, garantirà all’azienda stessa margini di ricavo che saranno investiti in opere volte a migliorare il servizio idrico integrato in tutto il territorio.

Secondo la società, una trentina di dipendenti (sui 295 totali in azienda) ha già dimostrato interesse verso questa iniziativa.

Più in dettaglio, 1,5 milioni sono destinati a chi usufruisce dei bonus in 4-5 anni, mentre il restante milione è disponibile per chi usufruisce dei bonus in 10 anni.

Come detto, tale operazione consentirà ad Alto Trevigiano Servizi di ottenere risorse aggiuntive con cui finanziare interventi su acquedotti, fognature e sistemi di depurazione: i crediti, infatti, saranno acquistati a prezzi di mercato, ossia più bassi rispetto a quanto riuscirebbe a maturare un cittadino che ottiene la restituzione di tale credito in 4, 5 o 10 anni, anziché nell’immediato.

La società stima di ricavare circa 280mila euro se il plafond verrà utilizzato totalmente.

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