Auto elettriche, anche l’Italia pensa a incentivi “anti-cinesi”

Il governo valuta aiuti sul modello francese, cioè basati sulle emissioni nella produzione, che andrebbero così a penalizzare i veicoli Made in China.

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L’Italia sta prendendo in considerazione nuovi incentivi per le auto elettriche basati non solo sulle emissioni del veicolo, ma anche sulla CO2 rilasciata nel processo di produzione.

Uno schema ispirato a quello adottato in Francia il mese scorso e che penalizzerebbe di fatto le auto prodotte in Cina, potenza con un mix energetico più sporco.

La notizia arriva da Reuters, che cita due diverse fonti vicine alla questione.

La ricetta della Francia

Come abbiamo spiegato, Parigi sta per lanciare un nuovo bonus per l’acquisto di vetture elettriche, basato su un punteggio ambientale che tiene conto delle emissioni di CO2 sul ciclo di vita, cioè non solo di quelle dell’auto su strada, ma appunto anche di quelle legate alla produzione e alla distribuzione.

Lo schema francese prevede una complessa formula per calcolare l’impronta ecologica complessiva, basata su diversi elementi, tra cui: acciaio, alluminio e altri materiali usati per fabbricare il veicolo, produzione della batteria, lavorazioni intermedie e assemblaggio finale, trasporto della vettura ai siti di distribuzione in Francia.

Il nuovo meccanismo dovrebbe partire dal 1° gennaio 2024 e solo le auto che otterranno un punteggio minimo di 60 su 100 potranno beneficiare del bonus fino a 7mila euro (la Francia, ricordiamo, sta anche lavorando a un leasing sociale da 100 euro al mese per le auto elettriche).

La Cina nel mirino

Parigi ha affermato che i criteri adottati sono conformi alle norme dell’OMC, che permettono esenzioni per motivi sanitari e ambientali.

Le regole Ue sulla concorrenza non consentono di favorire i produttori locali, ma è chiaro che gli incentivi francesi penalizzeranno le auto fabbricate in Cina, dove le regole ambientali sono meno stringenti che in Europa e il mix elettrico contiene molto più carbone.

Nel frattempo, come noto, per proteggere la competitività dell’automotive europeo, la Commissione europea ha annunciato un’indagine sulle presunte distorsioni di mercato causate dalle sovvenzioni cinesi ai costruttori di veicoli elettrici.

Il piano italiano

Quanto all’Italia, la notizia data da Reuters sembra confermare le dichiarazioni fatte il mese scorso dal ministro del Made in Italy Adolfo Urso.

Urso aveva affermato che gli italiani hanno utilizzato l’80% degli incentivi per acquistare veicoli prodotti all’estero e che una revisione del quadro delle agevolazioni dovrebbe sostenere sia il passaggio a veicoli più rispettosi dell’ambiente sia la produzione automobilistica nazionale.

Reuters riporta che i nuovi incentivi sul modello francese allo studio dovrebbero entrare in un piano per l’industria automobilistica nazionale che il governo sta preparando.

Il piano – scrive l’agenzia – al momento è oggetto di colloqui tra il ministero del Made in Italy e le case automobilistiche attive nel nostro paese; in primis Fiat Stellantis, che il governo vorrebbe tornasse a produrre almeno un milione di veicoli l’anno in Italia.

Le trattative, che dovrebbero proseguire fino alla fine di quest’anno, includono appunto i nuovi schemi incentivanti.

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