Ora anche il fotovoltaico ha la sua Carta europea per tutelarsi dalla Cina

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Più finanziamenti, criteri non di prezzo nelle aste, indagini contro la concorrenza sleale: cosa prevede il documento presentato dalla Commissione Ue e firmato dai governi di 23 Stati membri.

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Per guidare la possibile ripresa di un’industria in crisi soprattutto per colpa della concorrenza – non sempre leale e trasparente – della Cina, la Commissione europea, i governi di 23 Stati membri (tra cui l’Italia) e i rappresentanti della filiera del fotovoltaico, hanno firmato ieri a Bruxelles la Carta per il solare europeo in occasione del Consiglio energia.

Il documento è stato messo a punto dall’esecutivo comunitario e impegna governi e aziende a compiere una serie di azioni volontarie a breve termine “per affrontare la crisi dell’industria manifatturiera europea”, tenuto conto che “la maggior parte della domanda di moduli solari in Europa è coperta dalle importazioni da un unico fornitore, la Cina”.

Una situazione, si legge nella Carta, “che crea rischi a breve termine per la resilienza della catena del valore e rischi a lungo termine per la stabilità dei prezzi dei pannelli solari a causa della dipendenza su fornitori extraeuropei”. I prezzi sono infatti scesi da 0,20 a meno di 0,12 €/W nel corso del 2023.

La European Solar Charter (link in basso) è stata firmata dai rappresentanti di Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna. Tra i firmatari italiani della Carta figurano Elettricità Futura, Italia Solare, Enel GP, Edison, 3Sun e Nwg Italia.

Lo scorso dicembre, ricordiamo, 26 Stati membri (tranne l’Ungheria) avevano firmato la carta europea dell’eolico per affrontare le difficoltà delle industrie nazionali, anche in quel caso legate soprattutto alla crescente concorrenza cinse e alla eccessiva centralità dei criteri di prezzo nelle aste pubbliche.

Secondo la nuova carta del solare, gli Stati membri e i rappresentanti dell’industria si impegnano ad attuare in via prioritaria le seguenti azioni:

  • promuovere un’offerta resiliente di prodotti solari fotovoltaici sostenibili di alta qualità in Europa, anche applicando criteri non di prezzo (tra cui resilienza, sostenibilità, condotta aziendale responsabile) nel quadro delle aste di energia rinnovabile;
  • promuovere forme innovative di diffusione dell’energia solare, come l’agrivoltaico, il solare galleggiante, il fotovoltaico integrato nelle infrastrutture, il fotovoltaico integrato nei veicoli o il fotovoltaico integrato negli edifici;
  • creare condizioni quadro favorevoli per gli impianti di produzione di prodotti FV e per ulteriori investimenti;
  • impegnarsi congiuntamente lungo tutta la catena del valore per l’innovazione continua, l’eccellenza tecnologica, la condotta aziendale responsabile, la sicurezza informatica, la sostenibilità, la diversificazione delle catene di approvvigionamento e l’integrazione sociale;
  • prendere in considerazione l’utilizzo di tutte le opportunità di finanziamento disponibili dell’Ue e delle flessibilità previste dal quadro temporaneo di crisi e transizione (TCTF) per gli aiuti di Stato, per fornire sostegno a nuovi investimenti nella catena di approvvigionamento dell’energia solare;
  • partecipare alla task force degli Stati membri nell’ambito dell’Alleanza europea dell’industria solare, per scambiare le migliori pratiche sull’applicazione di criteri diversi dai prezzi, fornire sostegno all’industria e ai progetti strategici e promuovere forme innovative di diffusione dell’energia solare;
  • includere nei portafogli degli attori del mercato rilevanti, come grossisti, distributori e installatori, prodotti solari fotovoltaici commisurati alla capacità produttiva dell’Ue che soddisfino un’elevata resilienza e sostenibilità;
  • mantenere e, ove possibile, espandere l’attuale capacità produttiva, in linea con la prevista crescita della domanda per i loro prodotti, sulla base degli impegni pubblici e privati ​​adottati nella carta;
  • nel caso degli acquirenti di prodotti solari fotovoltaici, integrare nelle loro strategie considerazioni di resilienza, sostenibilità, condotta aziendale responsabile, innovazione e sicurezza informatica, anche attraverso la cooperazione con i produttori.

Negli ultimi anni, ricordiamo, l’Ue ha adottato diverse importanti iniziative per rafforzare il proprio sostegno al settore produttivo europeo del solare fotovoltaico. Su tutte la European Solar PV Industry Alliance (ESIA), lanciata nel dicembre 2022 per rafforzare la cooperazione all’interno dell’industria, che si è posta l’obiettivo di raggiungere 30 GW di capacità produttiva lungo la catena del valore entro il 2030. La pipeline dell’ESIA comprende più di 20 progetti, tra cui diversi su scala multi-GW.

Con la Carta per il solare europeo ora la Commissione Ue fissa nuovi obiettivi:

  • facilitare ulteriormente l’accesso ai finanziamenti dell’Ue per i progetti di produzione di energia solare fotovoltaica nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, dei fondi strutturali, del fondo per l’innovazione, del fondo per la modernizzazione e di Orizzonte Europa, anche attraverso la piattaforma europea per le tecnologie strategiche (STEP);
  • collaborare con la Banca europea per gli investimenti per rafforzare il suo sostegno agli investimenti nella catena del valore della produzione solare, anche attraverso InvestEU;
  • sostenere gli Stati membri nell’inclusione di criteri trasparenti, non discriminatori e oggettivi, non legati al prezzo, nelle aste di energia rinnovabile e negli appalti pubblici, nonché nella promozione di forme innovative di diffusione dell’energia solare;
  • esplorare, in collaborazione con gli Stati membri attraverso il Forum europeo congiunto, la possibilità di un importante progetto di comune interesse europeo (IPCEI) per sostenere le innovazioni e la loro prima implementazione industriale nella catena del valore della produzione del solare fotovoltaico;
  • continuare a fornire sostegno all’Alleanza europea dell’industria del solare fotovoltaico in vista del raggiungimento dei suoi obiettivi;
  • continuare a cooperare con paesi terzi per rafforzare la resilienza e la diversificazione delle catene di approvvigionamento attraverso partenariati, dialoghi, accordi e forum commerciali esistenti e futuri;
  • proporre normative sulla progettazione ecocompatibile e sull’etichettatura energetica per i prodotti FV per stabilire, sulla base di una metodologia solida, standard di prestazione ambientale ed energetica adeguati per il settore;
  • sostenere gli Stati membri nella rapida attuazione della direttiva rivista sulle energie rinnovabili e del piano d’azione sulle reti;
  • valutare tutte le prove di presunte pratiche sleali avanzate dal settore o da altre fonti indipendenti.

L’energia solare è attualmente la fonte di energia rinnovabile in più rapida crescita nell’Ue. L’anno scorso sono stati installati 56 GW di fotovoltaico, due terzi dei quali sui tetti. Inoltre, il settore ricopre un ruolo strategico dal punto di vista occupazionale: offre circa 650mila posti di lavoro, dato che si prevede in aumento fino a circa 1 milione entro il 2030.

Il 2023 è stato però un anno complesso per l’industria europea di settore, con il crollo dei prezzi dei moduli e l’accumulo di scorte che hanno portato alla cessazione di molte attività delle aziende manifatturiere.

Per difendere i produttori locali l’Ue sta vigilando sulla concorrenza delle aziende cinesi: a inizio mese la Commissione europea ha avviato due indagini approfondite ai sensi del regolamento sulle sovvenzioni estere (Foreign Subsidies Regulation o FSR), mettendo nel mirino due consorzi legati ad aziende cinesi.

Oggetto dell’indagine è il ruolo potenzialmente distorsivo che le sovvenzioni estere, concesse a tali consorzi, potrebbero avere per la partecipazione ad appalti pubblici a livello Ue.

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