Approvato dal Parlamento Ue il nuovo regolamento sui gas fluorurati

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Il testo prevede di eliminare gradualmente entro il 2050 l'uso di f-gas in pompe di calore, frigoriferi e altri apparecchi, ricorrendo ad alternative più sostenibili dal punto di vista ambientale. Approvato anche l'accordo per ridurre le emissioni di sostanze che deteriorano l'ozono.

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È andato in porto l’accordo europeo sui gas fluorurati, i cosiddetti f-gas.

Ieri, martedì 16 gennaio, con 457 voti favorevoli, 92 contrari e 32 astensioni, il Parlamento Ue in sessione plenaria ha approvato il regolamento che punta a ridurre le emissioni derivanti dai gas fluorurati, ampiamente usati in diversi apparecchi come pompe di calore e frigoriferi. Ricordiamo che lo scorso ottobre Parlamento e Consiglio avevano raggiunto l’intesa politica sulle nuove norme.

Nel testo, spiega una nota di Strasburgo, si prevede una totale eliminazione degli idrofluorocarburi (HFC) entro il 2050, compresa una traiettoria per la riduzione graduale della quota di consumo nell’Ue tra il 2024 e il 2049.

Il regolamento introduce requisiti rigorosi che vietano l’immissione sul mercato Ue di prodotti contenenti gas fluorurati; inoltre, sono specificate le date entro cui deve essere eliminato gradualmente l’uso di f-gas, in particolare nei settori in cui è tecnicamente ed economicamente fattibile utilizzare altro materiale, come la refrigerazione domestica, il condizionamento d’aria e le pompe di calore.

Si dovrà quindi passare all’uso di alternative con un minore impatto ambientale, come i refrigeranti naturali.

“Mettere fine ai gas fluorurati è fondamentale, non solo perché questi gas sono estremamente dannosi per il clima, ma anche perché stiamo fornendo chiarezza e certezza per gli investimenti per l’industria”, ha dichiarato il relatore del provvedimento a Strasburgo, il verde olandese Bas Eickhout.

Gli f-gas, ricordiamo, sono refrigeranti introdotti negli anni ’90 per sostituire altri gas dannosi per l’ozono (CFC e HCFC) e sono impiegati in molti apparecchi tra cui frigoriferi, climatizzatori, pompe di calore, protezione antincendio, schiume o apparecchiature elettriche di commutazione.

La loro graduale eliminazione è importante perché hanno un elevato potenziale di riscaldamento globale: sono da 140 a 23.500 volte più dannosi per il clima della CO2, evidenzia l’agenzia Euractiv. Oggi sono responsabili del 2,5% delle emissioni di gas serra dell’Ue.

Il regolamento sugli f-gas ha poi un notevole impatto sull’industria delle pompe di calore: potrebbe aiutare le aziende Ue del settore a puntare con maggiore decisione sui refrigeranti naturali e affrancarsi così dalla dipendenza dalle importazioni di gas fluorurati (si veda l’articolo di Davide Sabbadin, Senior Policy Officer for Climate di EEB: Naturalmente cool: la rivoluzione Fgas è cruciale per il clima e il mercato delle pompe di calore).

Sempre ieri, la plenaria ha anche approvato l’accordo sulla riduzione delle emissioni di sostanze che riducono lo strato di ozono (ODS, Ozone-depleting substances), con 538 voti favorevoli, 8 contrari e 13 astensioni.

Il testo, in particolare, fissa i requisiti per il recupero e il riciclaggio di tali sostanze nei materiali da costruzione (in particolare nelle schiume isolanti) durante le ristrutturazioni edilizie, che costituiscono la principale fonte di emissioni residue di ODS nell’UE.

Sono previste esenzioni per il loro uso come materia prima per produrre altre sostanze, ad esempio nell’industria farmaceutica o chimica, come agenti di processo, nei laboratori e per la protezione antincendio.

Il Consiglio Ue, in rappresentanza dei 27 Stati membri, deve ora approvare formalmente i due provvedimenti, prima della loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue.

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