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Il clima in Europa: gli impatti su ecosistemi, economia e salute

Secondo il report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente a causa dei cambiamenti climatici, le regioni europee dovranno affrontare l’innalzamento del livello del mare ed eventi meteorologici sempre più estremi. Dal 1980 le perdite economiche sono stimate in oltre 400 miliardi di euro.

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Continuano a registrarsi nuovi record relativamente alle temperature globali ed europee, all’incremento del livello del mare e alla riduzione della banchisa nell’Artico. Il carattere delle precipitazioni sta cambiando, generalmente rendendo le regioni umide in Europa ancora più umide e quelle secche ancora più secche. Il volume dei ghiacciai e del manto nevoso sono in diminuzione.

Allo stesso tempo, gli eventi climatici estremi, come ondate di calore, forti precipitazioni e siccità, stanno aumentando in frequenza e intensità in molte regioni. In base alle indicazioni fornite da più accurate proiezioni climatiche, gli eventi estremi legati al cambiamento climatico aumenteranno in molte regioni europee.

Lo afferma il corposo report “Climate change, impacts and vulnerability in Europe 2016” (424 pagine – vedi sotto allegato) dell’Agenzia Europea dell’Ambiente che è una valutazione basata sugli indicatori dei cambiamenti climatici del passato e futuri e delle relative ripercussioni sugli ecosistemi e sulla società. Viene valutato inoltre la vulnerabilità della società rispetto a queste ripercussioni nonché lo sviluppo di politiche di adattamento e delle conoscenze di base.

Le zone sensibili ai cambiamenti climatici

Tutte le regioni europee sono vulnerabili ai cambiamenti climatici, ma alcune regioni subiranno ripercussioni più negative rispetto ad altre. Secondo le stime, l’Europa meridionale e sud-orientale è destinata a essere una zona sensibile, in quanto si prevede che dovrà affrontare il maggior numero di ripercussioni negative.

Questa regione sta già affrontando forti aumenti degli eventi estremi relativi a ondate di calore e diminuzioni nelle precipitazioni e della portata dei fiumi, che hanno incrementato il rischio di siccità più gravi, di calo dei rendimenti dei raccolti, di perdita della biodiversità e di incremento del rischio di incendi boschivi. Le ondate di calore più frequenti e i cambiamenti nella distribuzione delle malattie infettive sensibili ai cambiamenti climatici, dovrebbero aumentare i rischi per la salute e il benessere dell’uomo.

Le aree costiere e le pianure alluvionali nelle zone occidentali dell’Europa sono considerate zone sensibili in quanto esposte ad un aumento del rischio di inondazioni legato all’innalzamento del livello del mare e di un possibile aumento delle mareggiate. Il cambiamento climatico sta inoltre provocando grandi cambiamenti negli ecosistemi marini a causa dell’acidificazione degli oceani, del riscaldamento e dell’espansione di zone morte prive di ossigeno.

Gli ecosistemi e le attività umane nell’Artico saranno fortemente influenzate dal rapido incremento delle temperature dell’aria e del mare e dall’associato scioglimento dei ghiacciai terrestri e marini.

La maggior parte delle regioni e dei settori sarà influenzata negativamente, anche se in alcune di esse si potranno manifestare anche alcuni effetti positivi quali migliori condizioni per l’agricoltura in alcune zone del nord Europa.

Gli ecosistemi, la salute umana e l’economia

I cambiamenti climatici e altri fattori di stress, come i cambiamenti nell’uso del suolo, causano pressione negli ecosistemi e nelle aree protette di tutta Europa.

Il report mette in evidenza come gli impatti dei cambiamenti climatici rappresentino una minaccia per la biodiversità terrestre e marina. Molte specie animali e vegetali stanno subendo variazioni delloro ciclo di vita e stanno migrando verso nord e verso altitudini più elevate, mentre diverse specie invasive si sono stanziate nel territorio o hanno ampliato la loro area di influenza. Anche le specie marine, tra cui stock ittici commercialmente importanti, stanno migrando verso nord. Questi cambiamenti influenzano vari servizi ecosistemici e settori economici quali l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca.

I principali effetti che i cambiamenti climatici hanno sulla salute sono legati ad eventi climatici estremi, ai cambiamenti nella distribuzione delle malattie sensibili al clima e alle variazioni delle condizioni ambientali e sociali. Negli ultimi dieci anni, le inondazioni dei fiumi e delle aree costiere hanno colpito in Europa milioni di persone. Tra gli effetti sulla salute ci sono lesioni, infezioni, esposizione ai rischi chimici e conseguenze per la salute mentale. Le ondate di calore sono diventate più frequenti e intense, causando decine di migliaia di morti premature in Europa.

Qualora non vengano adottate misure di adattamento adeguate, questa tendenza è destinata ad aumentare e ad intensificarsi. La diffusione di specie di zecche, della zanzara tigre asiatica e di altri vettori di malattie aumenta il rischio di insorgenza di malattie quali la malattia di Lyme, l’encefalite da zecche, la febbre del Nilo occidentale, la dengue, la chikungunya e la leishmaniosi.

I costi economici legati ai cambiamenti climatici possono essere molto elevati. A partire dal 1980, gli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici nei paesi membri dell’AEA, hanno generato perdite economiche superiori ai 400 miliardi di euro.

Le stime disponibili relative ai costi futuri dovuti ai cambiamenti climatici in Europa considerano solo alcuni settori e mostrano una notevole incertezza. Si prevede che i costi dovuti ai danni legati al cambiamento climatico saranno piu’ eleavati nella regione del Mediterraneo. L’Europa è altresì interessata dalle ripercussioni che i cambiamenti climatici hanno al di fuori del suo territorio sugli scambi commerciali, sulle infrastrutture, sui rischi geopolitici e la sicurezza e sui flussi migratori.

Migliorare l’adattamento e la conoscenza

L’integrazione dell’adattamento ai cambiamenti climatici in altre politiche è in corso, ma può essere ulteriormente migliorata. Altre possibili ulteriori azioni comprendono il miglioramento della coerenza delle politiche tra i diversi settori di intervento e i livelli di governo (UE, transnazionale, nazionale e sub-nazionale), approcci relativi ad una gestione adattativa più flessibile e alla combinazione di soluzioni tecnologiche, approcci basati sugli ecosistemi e misure “leggere”.

In Europa sono in aumento lo sviluppo e l’utilizzo di servizi climatici e di adattamento. Una migliore conoscenza sarà utile in vari settori, ad esempio in relazione alle valutazioni della vulnerabilità e del rischio su diversa scala e relativamente al monitoraggio, rendicontazione e valutazione delle azioni di adattamento, dei loro costi e benefici nonché delle sinergie e dei compromessi con altre politiche.

  • Report AEA (Climate change, impacts and vulnerability in Europe 2016)

Il rapporto è stato sviluppato dall’AEA in collaborazione con il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, l’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e i tre Centri Tematici Europei (ETC-CCA, ETC-BD, ETC-ICM).

Questa è la quarta edizione del rapporto “Climate change, impacts and vulnerability in Europe”. Viene pubblicato ogni quattro anni. Questa edizione ha lo scopo di sostenere il processo di attuazione e revisione della strategia di adattamento 2013 dell’UE, previsto per il 2018, nonché lo sviluppo di strategie e piani di adattamento nazionali e transnazionali.

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