Nella nuova edizione di “2°C” gli aggiornamenti da un 2015 movimentato

Dall'ulteriore crescita delle “tecnologie dirompenti” al crollo del prezzo del barile, passando per la CoP di Parigi, nel 2015 sono accaduti molti fatti importanti. La seconda edizione di “Due gradi” di Gianni Silvestrini in libreria da oggi registra le evoluzioni in atto.

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Oggi, 18 marzo 2016, il libro “Due gradi. Innovazioni radicali per vincere la sfida del clima e trasformare l’economia” torna nelle librerie con un’edizione aggiornata. Qui sotto la premessa al libro a cura dell’autore, Gianni Silvestrini.

Le importanti novità intervenute nel 2015 non solo hanno imposto un aggiornamento dei dati, ma hanno sollecitato l’ampliamento di alcuni capitoli, in particolare quelli relativi al clima, ai combustibili fossili, alle rinnovabili, alla mobilità e alla Cina.

Le tecnologie “dagli impatti dirompenti”, la cui analisi costituisce il cuore di “2 °C”, hanno tutte infatti mantenuto le promesse e, anzi, la loro evoluzione ha subito un’accelerazione.

Così, le fonti rinnovabili hanno visto investimenti record malgrado i bassi prezzi dei fossili, tanto che la potenza eolica supera ormai quella nucleare e negli Usa ci sono più occupati nel solare che nelle estrazioni petrolifere.

Le vendite di auto elettriche, grazie all’exploit della Cina, hanno superato lo scorso anno il mezzo milione prefigurando un prossimo boom reso possibile dal forte calo dei prezzi delle batterie e dagli effetti dello scandalo Volkswagen.

Molte le novità anche sul fronte dei veicoli senza guidatore, una soluzione su cui si va concentrando una crescente attenzione segnalata dall’entrata in campo di Apple e dalla possibile alleanza tra Ford e Google.

E mentre l’illuminazione a Led continua a sorprendere con prezzi in picchiata che hanno raggiunto valori previsti solo nel 2020, la stampa 3D diventa adulta con forti investimenti sui materiali da utilizzare e sulle nuove stampanti.

Un altro settore che ha fatto registrare cambiamenti, per certi versi addirittura imprevisti, è quello dei combustibili fossili. A cominciare dal clamoroso calo dei consumi di carbone. L’impatto sulle miniere è stato brutale, con alcune delle più importanti società costrette al fallimento.

Altrettanto dolorosi gli impatti del crollo del prezzo del petrolio sui paesi produttori, sulle multinazionali del greggio e soprattutto sugli operatori del “fracking” che rischiano di alimentare una “bolla” legata alla crisi delle imprese del settore.

Ma il 2015 è stato anche un anno di svolta per il clima. Proprio quando si raggiungevano valori record di temperatura e si registrava la più alta concentrazione di CO2 in atmosfera degli ultimi 800 mila anni, due importanti eventi hanno segnalato i cambiamenti in atto. Per la prima volta, infatti, si è registrato un calo della produzione mondiale di anidride carbonica a fronte di un aumento del Pil.

Inoltre, la Conferenza sul clima di Parigi ha rappresentato un punto di svolta e sta già accelerando le politiche di riduzione delle emissioni: campane a morto per il carbone risuonano dagli Usa alla Cina, dalla Germania al Vietnam, e si prefigura lo spostamento di finanziamenti per centinaia di miliardi di  dollari dai combustibili fossili alle rinnovabili e all’efficienza.

In parallelo si rafforzano le esperienze di economia condivisa, di nuovi modi di fare impresa, di consumo consapevole, prefigurazione di possibili modelli economici diversi.

In tempo, si spera, per affrontare l’aggravamento della crisi climatica, come ci ricordano le siccità che costringono a migrare milioni di persone e il delinearsi di scenari da incubo legati all’innalzamento del livello degli oceani.

La seconda edizione di “Due gradi” registra le rilevanti evoluzioni in atto, i preoccupanti rischi da gestire e le straordinarie opportunità da cogliere.

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