Stufe e canna fumaria, è tempo di pulizie: i consigli degli spazzacamini

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È questa la stagione in cui di norma si eseguono i lavori di pulizia della canna fumaria e di manutenzione di stufe e caminetti, operazioni importantissime per ridurre consumi, aumentare il comfort domestico e la sicurezza. Abbiamo chiesto consigli all'associazione nazionale fumisti e spazzacamini.

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Con il freddo che ha bussato alle porte il momento è arrivato: è questa la stagione in cui assicurarsi che le nostre stufe e i nostri caminetti funzionino bene e soprattutto che la canna fumaria sia pulita e tiri alla perfezione. Per questo vi riproponiamo i consigli che ANFUS, l’associazione nazionale fumisti e spazzacamini ha preparato per QualEnergia.it e che avevamo incluso nel nostro speciale tecnico “Riscaldarsi con il pellet e con la legna”.

Acquisto e accatastamento della legna

Il potere calorifico del legno varia notevolmente in base al suo contenuto di umidità. Quando si compra legna verde, umida o bagnata, si sta pagando anche l’acqua che c’è dentro. È consigliato accatastare la legna in file separate in luogo aperto dove il sole estivo può riscaldarla e le brezze possono rimuovere l’umidità.

La combustione

Usare solo legna ben stagionata e abbastanza secca che brucia senza sfrigolare o scoppiettare nel fuoco. Lasciare sempre il controllo dell’aria completamente aperto finché la camera di combustione è piena di fiamme e ben riscaldata.

Controlli visivi del funzionamento

Per verificare se il camino tira si può provare ad avvicinare una candela alla parte alta della bocca del caminetto e controllare. Se la fiamma non si inclina verso l’interno e, nel momento dello spegnimento della candela, il fumo non viene risucchiato all’interno della cappa vuol dire che il tiraggio è insufficiente.

Il trattamento della cenere

Raccogliere in contenitori di metallo con un coperchio a chiusura stagna, appoggiato su pavimento non combustibile o sul terreno lontano da qualsiasi materiale combustibile.

Installazione

Secondo UNI 10683 ad opera di fumista abilitato DM37/08 lettera C limitata.

Manutenzione

Periodica ed effettuata secondo quanto disciplinato dalla normativa tecnica UNI 10847 da spazzacamino abilitato con relativa compilazione del libretto di impianto obbligatorio a partire dal 15 ottobre 2014.

La gestione e la manutenzione

La manutenzione ordinaria dell’impianto fumario si distingue tra ispezione generale e intervento manutentivo, che viene realizzato attraverso alcune fasi:

  • visione dell’impianto, se necessita con video ispezione interna
  • scelta del sistema di pulizia e delle tipologie di spazzole
  • preparazione dell’area di lavoro per evitare uscita di fuliggine
  • azione di pulitura e rimozione fuliggini
  • controllo del passaggio dei fumi, verifica di libero scorrimento fumi, sistemazione dell’impianto per la rimessa in funzione

Le fasi di pulizia

Arrivo sul posto

  1. visualizzazione dell’edificio, tetto e situazione comignoli
  2. visione di come è meglio procedere per l’accesso al tetto e messa in sicurezza del lavoro
  3. se necessario, video ispezione iniziale per scelta delle spazzole e dell’attrezzatura in base alla tipologia della canna fumaria
  4. sigillatura bocca del camino per evitare la fuoriuscita delle fuliggini durante la pulizia
  5. scovolatura a mano o meccanica della canna fumaria
  6. video ispezione finale per visionare la buona riuscita del lavoro e eventualmente trovare anomalie dell’impianto
  7. aspirazione delle fuliggini e pulizia del focolare
  8. prova con penna fumogena del normale funzionamento.

La stagione ottimale e i tempi

Se possibile chiamare lo spazzacamino prima dell’inizio della stagione invernale, perché, oltre alla normale pulizia della canna fumaria, si potranno anche togliere eventuali nidi di uccelli o di insetti formatisi durante la stagione di non utilizzo. Per una normale pulizia di una canna fumaria si impiega circa un’ora e mezza o due in condizioni di una normale pulizia ordinaria, ma in alcuni casi si può impiegare di più.

Le attrezzature necessarie

Per una corretta pulizia le attrezzature sono varie. Si parte dall’intramontabile sistema a battente con scovoli di varie misure al sistema ad aste o con il più moderno sistema meccanico a rotazione. Di fondamentale importanza è la scelta della spazzola da utilizzare che accomuna tutti i tipi di pulizia: in base al materiale di cui è fatta la canna fumaria e la sua forma geometrica si dovrà scegliere il materiale della spazzola. Per esempio nelle moderne canne fumarie in acciaio bisogna usare spazzole non abrasive in ferro, ma con delle setole in nylon o in peck più morbide e meno invasive.

È possibile il fai da te?

Il fai da te – sottolineano dall’associazione nazionale fumisti e spazzacamini – non è assolutamente possibile. Non perché l’utente non sia in grado di far scorrere uno scovolo/riccio nel camino ma perché non è in grado di valutare lo stato reale della sua canna fumaria; primo di tutto per inesperienza (uno spazzacamino vede centinaia di situazioni diverse) e poi per la mancanza delle strumentazioni idonee per una visione particolareggiata, come la video ispezione.

Va considerato inoltre che lo spazzacamino qualificato (e aderente ad ANFUS) ha imparato un metodo di lavoro che consente il rilascio di un documento che attesti l’avvenuta pulizia da presentare alla propria assicurazione nel caso di incendio tetto.

Quali sono i vantaggi della pulizia della canna fumaria e quanto dura il benefico effetto della pulizia?

Avere un camino pulito riduce in modo esponenziale il pericolo di incendio dello stesso che inizialmente coinvolge la struttura del tetto per poi propagarsi all’abitazione sottostante e non per ultimo coinvolgere anche le case vicine. Oggi questo problema è ancora più diffuso con l’aumento della presenza dei tetti auto ventilati. Inoltre, le installazioni dei camini in acciaio effettuate da persone non adeguatamente preparate e ignare delle normative nazionali ed europee che regolano la materia sono la principale causa di incendio insieme alla mancanza di manutenzione periodica.

Un’altra problematica legata al camino non pulito riguarda la riduzione di tiraggio e inevitabilmente un aumento dei consumi. Ad esempio, 0,5 mm di fuliggine aumentano i consumi del 2% per arrivare fino al 16% con soli 3 mm. L’esperienza ci dice che 3 mm di fuliggine si formano nell’arco di poco più di un mese di utilizzo costante del nostro caminetto o stufa.

Quali accortezze e misure di sicurezza vanno prese quando si pulisce una canna fumaria?

La pulizia va ovviamente fatta con le attrezzature idonee a non rovinare il camino sul quale si sta intervenendo. Un semplice esempio: in un camino di acciaio corrugato non potrò certo utilizzare dei ricci in ferro altrimenti andrei a modificare le caratteristiche meccaniche della canna fumaria, compromettendo la tenuta alla pressione, condense, fumi e ceneri. Non bisogna dimenticare mai che per quanto un apparecchio sia sofisticato non può funzionare da solo. I caminetti e le stufe sono impianti di riscaldamento, ovvero impianti termici,e devono essere installati nel rispetto delle normative tecniche e mantenuti periodicamente per lasciarne inalterate nel tempo le caratteristiche e soprattutto per garantire la sicurezza di chi ama il calore del fuoco di legna.

(Articolo pubblicato originariamente il 24 settembre 2015)

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