Pellet, obiettivo mantenere Iva al 10%. C’è consenso al governo e in Parlamento?

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Sulla stabilizzazione dell'Iva al 10% del pellet sembrerebbe ci sia un consenso trasversale, che andrà confermato nel maxi-emendamento governativo alla prossima Legge di Bilancio. Oltre due milioni di consumatori attendono il responso.

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Per affrontare la povertà energetica e per sostenere un comparto industriale in buona parte europeo e italiano, il costo del pellet non è un fattore di poco conto.

La riduzione dei prezzi rispetto alla passata stagione termica, che ha toccato anche 12 €/sacchetto da 15 kg, è sicuramente un aspetto positivo e ne abbiamo scritto di recente (Ancora in calo i prezzi di pellet, legna e cippato) e i consumatori hanno potuto sperimentare questa inversione di rotta in prima persona con gli acquisti fatti negli scorsi mesi.

Secondo le statistiche di Aiel riferite al 2022, in Italia ci sono circa 2 milioni di dispositivi alimentati a pellet, per lo più domestici (per la precisione 1.977.211, pari al 24,5% di tutto il parco installato di apparecchi e caldaie a biomasse), quindi almeno 7-8 milioni di connazionali si riscaldano con questo combustibile legnoso.

Va poi menzionato il fatto che tra il 2010 e il 2022 gli apparecchi a pellet hanno rappresentato il 67% delle vendite sul totale dei sistemi a biomasse solide, mentre gli apparecchi alimentati a legna da ardere si sono attestati a circa il 32%.

Quindi, il prezzo delle circa 3,4 milioni di tonnellate di pellet consumate in Italia, il maggiore consumatore in Europa, non può essere sottovalutato, come però non è più trascurabile il fatto che quasi il 90% venga importato. Ma su questo confidiamo che si stia lavorando anche nell’ambito della gestione forestale nazionale.

Va da sé che la questione del mantenimento dell’Iva al 10% è e sarà fondamentale, ricordando anche i casi di evasione ed elusione fiscale dell’imposta sul valore aggiunto sul pellet quando, dopo il 2015, la Legge di bilancio l’aveva aumentata dal 10 al 22%, l’aliquota più elevata in tutta l’Unione europea.

Solo per fare un esercizio teorico, un sacchetto da 15 kg con Iva al 10% dovrebbe poter costare al dettaglio circa 6,5-6,7 euro (grosso modo il prezzo di vendita al momento). Un’aliquota al 22% potrebbe portare il prezzo a 7,3-7,5 €, con un costo medio per famiglia per la stagione termica di 130-150 euro in più.

Ora sembrerebbe che sulla possibilità di stabilizzare l’Iva al 10% ci sia un consenso trasversale, che potrebbe essere confermato anche in fase di discussione del maxi-emendamento governativo alla prossima Legge di Bilancio.

Secondo Aiel, l’associazione italiana energie agroforestali, i recenti diversi incontri con i rappresentanti del governo e del parlamento fanno ritenere che vi possa essere una conferma dell’aliquota.

In una nota l’associazione fa sapere che i gruppi politici di maggioranza e minoranza hanno dimostrato attenzione alla questione presentando diverse proposte di modifica sia al Dl Fiscale (S 912) che al testo della Legge di Bilancio (S.926), provvedimenti in esame presso la Commissione Bilancio del Senato.

Un altro segnale che conferma l’attenzione del governo sulla possibilità di prorogare la misura è la recente approvazione di un ordine del giorno al Dl Tutela Risparmio che impegna l’esecutivo ad a estendere i benefici del Gpl in termini di Iva al 5% anche al pellet.

“Sono segnali incoraggianti, anche se dobbiamo tener conto – ha spiegato Annalisa Paniz, direttrice di Aiel – che la manovra di quest’anno si scontra con una condizione economica e di mercato difficile e una generale assenza di coperture che impone al governo scelte selettive. Proprio per questo è necessario allargare il ventaglio delle forze politiche che supporteranno gli emendamenti, anche in considerazione del fatto che la maggioranza, su richiesta dell’esecutivo, non ha presentato alcun emendamento alla manovra finanziaria”.

Facciamo appello a tutte le forze politiche – ha chiesto Paniz – affinché accolgano la nostra istanza. Il mantenimento dell’attuale aliquota, infatti, potrebbe incidere positivamente sulla spesa energetica delle famiglie italiane, tuttora alle prese con l’aumento generalizzato dei prezzi. Inoltre, secondo quanto risulta dalle nostre interlocuzioni con la Guardia di Finanza, con la quale Aiel ha attivato un’intensa collaborazione nella lotta a evasione, elusione fiscale e frodi carosello, la misura contribuirebbe a promuovere l’emersione del mercato sommerso, aumentato nei precedenti anni in cui l’aliquota era maggiorata, con evidenti benefici per le casse dello Stato”.

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