Sono 23 nel mondo le centrali nucleari costruite in aree a rischio di tsunami come quello che ha colpito Fukushima Daiichi l’11 marzo 2011 e la maggior parte sono proprio nell’Asia orientale e del sud-est. È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori europei e pubblicato sul numero 63 del Journal of Natural Hazards (Rodríguez-Vidal, Joaquin ; Rodríguez-Llanes, Jose M. ; Guha-Sapir, Debarati. “Civil nuclear power at risk of tsunamis “).
Le 23 centrali nucleari a rischio, compresa Fukushina Daiichi, hanno in totale 74 reattori; 13 centrali sono in attività, mentre altre sono o in fase di completamento o di ampliamento per ospitare ancora più reattori.
A rischio dunque anche reattori in fase di costruzione specialmente in Cina: 19 dei 27 reattori in cantiere tra Cina e Taiwan sono in costruzione in aree identificate come pericolose. In Giappone sono 7 le centrali nucleari che si trovano in zone a rischio tsunami e la Corea del Sud sta ampliando due centrali in zone a rischio.
Gli autori invitano i Governi dei Paesi interessati a prendere urgentemente in considerazione come affrontare le conseguenze di una catastrofe nucleare di vasta portata.
Una sintesi in inglese dello studio si può leggere in questo articolo.