L’energia solare nelle mani delle comunità locali

Una Associazione dell'Ontario, Canada, punta al 100% di produzione e consumo di energia da rinnovabili. La sua strategia è mettere le comunità locali nelle condizioni di essere le artefici di questa transizione. Realizzando progetti la cui proprietà, lo sviluppo e il controllo siano per gran parte nelle mani degli abitanti della comunità stessa.

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Nel Canada e più precisamente nella provincia dell’Ontario, una delle province più popolose del Paese dove vive più di un terzo dei canadesi, c’è un’associazione, la “Ontario Sustainable Energy Association” (OSEA) che sul sito web si presenta, sullo sfondo di un cielo azzurro “illuminato” dal sole, come un’associazione che rappresenta “the power of coummunities”, “power” inteso qui in un duplice senso: quello della forza, del potere intesi come capacità di gestire le proprie risorse in funzione dello sviluppo della comunità stessa; e quello dell’energia, in questo caso energia rinnovabile, pulita, sostenibile.

Sì perché se l’obiettivo dell’Associazione è quello di accompagnare la transizione dell’Ontario verso il 100% di produzione e consumo di energia sostenibile e rinnovabile, la mission è quella di mettere le comunità locali nelle condizioni di essere le artefici di questa transizione. La principale strategia su cui punta l’associazione è il “Community Power” ovvero la realizzazione di progetti per la sostenibilità energetica la cui proprietà (almeno il 50%), nonché lo sviluppo e il controllo sono nelle mani degli abitanti della comunità in cui il progetto è localizzato. I soggetti che partecipano a un “Community Power”, o che lo propongono, possono essere sia singoli cittadini che organizzazioni presenti nella comunità locale, come associazioni di agricoltori, gruppi studenteschi, associazioni ambientali, cooperative, associazioni etno-culturali, soggetti istituzionali, ecc.

Gli obiettivi che in questo modo si possono raggiungere sono molteplici: sviluppo economico locale, empowerment degli abitanti, riduzione dell’inquinamento e delle emissioni climalteranti, maggiore sicurezza dell’approvvigionamento energetico, stabilizzazione dei prezzi dell’energia, incremento dell’occupazione, ecc. Si calcola che questa tipologia di progetti, basati su una proprietà collettiva/comunitaria, generano benefici economici a livello locale dalle 5 alle 10 volte superiori a quelli prodotti dai normali modelli di proprietà.

Con queste finalità OSEA, oltre a organizzare una conferenza annuale:

  • organizza workshop gratuiti, interattivi ed esperenziali su tutto il territorio provinciale, finanziati attraverso il “Community Energy Partnerships Program”, finalizzati a coinvolgere le organizzazioni presenti nelle comunità locali e ad aiutarle a sviluppare e incrementare le proprie capacità a collaborare nei progetti di “Community Power”
  • dà supporto e consulenza per la pianificazione e realizzazione dei progetti
  • realizza, pubblica e rende scaricabili diversi manuali.

Tra questi ultimi, troviamo anche il Solar Thermal Community Action Manual, frutto della collaborazione con CANSIA, l’Associazione canadese dell’industria solare (vedi allegato in baso).

Partendo dal concetto che la produzione di energia solare si basa su un approccio decentrato alla produzione di energia termica, generando cioè energia dove è necessaria, senza bisogno di trasportarla (con conseguente riduzione dei costi), il “Community solar thermal power” viene presentato come la strategia che ben si adatta a tale approccio e che genera benefici molto superiori a quelli prodotti da piccoli impianti basati sulla proprietà singola ed esclusiva. Fin dal titolo, il manuale vuole quindi essere una guida che aiuti le comunità locali a sviluppare e realizzare progetti su larga scala di produzione di energia solare termica.

Il manuale, oltre a presentare la tecnologia, le diverse tipologie di impianti e i suoi componenti, si concentra in particolare sulle diverse opzioni di proprietà che presentano caratteristiche diverse con riferimento all’entità del capitale iniziale necessario, ai rischi legali e finanziari, alle implicazioni finanziarie a lungo termine, ai costi di manutenzione e alle implicazioni contrattuali.

Vengono distinte 4 tipologie di struttura organizzativa e proprietà:

  1. proprietà individuale esclusiva
  2. partnership: collaborazione di 2 o più gruppi o individui su un singolo progetto di impianto solare termico.
  3. gruppi di acquisto: gruppi di residenti, interessati all’acquisto e installazione di singoli impianti, che mettono insieme il loro potere di acquisto raggiungendo quantità tali che permettono di ottenere il miglior prezzo per unità da un singolo distributore o installatore.
  4. cooperativa: si tratta solitamente di impianti a terra di grande dimensione, di cui una comunità detiene la proprietà, in cui capitali e interessi individuali vengono messi a fattor comune per realizzare un progetto, con il risultato di ridurre notevolmente i costi aggregati per persona e raggiungere così alti benefici economici e ridotti tempi di rientro dall’investimento (district heating system).

Per ogni tipologia di proprietà, il manuale mette in evidenza i vantaggi e gli svantaggi, i passi per implementare il progetto, le best practice, gli aspetti finanziari (analisi finanziaria, calcolo del payback, costo dell’energia, performance e costi degli impianti, ecc.), gli incentivi disponibili, gli aspetti di progettazione, installazione e manutenzione e gli aspetti contrattuali.

Non essendo il manuale, per definizione, uno strumento esaustivo, si rimanda poi a una serie di risorse e riferimenti per approfondire i singoli aspetti. Interessante in particolare il rimando a siti web che pubblicano i risultati dei test sui collettori solari di un gran numero aziende produttrici che permettono di mettere a confronto e valutare le performance dei collettori stessi: www.solar-rating.org/ratings/index.html oppure www.solarenergy.ch oppure www.fsec.ucf.edu/en/

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