Canada, stop alle nuove estrazioni di carbone

Ottawa ferma i nuovi progetti minerari per carbone a uso termico, ma resta il grosso problema delle sabbie bituminose.

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Stop del governo canadese all’aumento dell’estrazione di carbone a uso termoelettrico: nessun nuovo progetto minerario verrà più approvato, per l’impatto che il combustibile fossile ha sul clima.

L’annuncio è arrivato venerdì dal ministro dell’Ambiente Jonathan Wilkinson: “nuovi progetti o espansioni di miniere di carbone termico non sono in linea con l’ambizione che i canadesi vogliono vedere sul clima, o con gli impegni climatici nazionali e internazionali del Canada”, ha dichiarato alla vigilia della riunione dei G7 (delle cui decisioni sul clima abbiamo parlato qui).

Prima vittima della decisione sarà una proposta di espansione della Vista Coal Mine vicino a Hinton, Alberta, gestita dalla società mineraria australiana Coalspur Mines Ltd.

Il Canada nel 2019 ha prodotto 57 milioni di tonnellate di carbone, di cui meno della metà – il 47% – è destinato alla generazione elettrica, mentre il resto è carbone metallurgico utilizzato per la produzione di acciaio e in gran parte esportato.

I governo di Ottawa guidato da Justin Trudeau intende eliminare entro il 2030 il carbone dal suo mix elettrico, nel quale questo combustibile fossile pesa attualmente per circa il 10%.

Il Canada è l’unica economia, tra i sette grandi, ad aver visto aumentare le sue emissioni di CO2 tra il 2015 e il 2019 e Trudeau ha promesso che il paese ridurrà le sue emissioni del 40-45% rispetto ai livelli del 2005, entro la fine di questo decennio.

In realtà il carbone, però, è un problema relativamente piccolo per il Canada in quanto a emissioni, se paragonato all’industria nazionale del petrolio da sabbie bituminose, che come ben sappiamo è disastrosa per energia ed emissioni, ma anche per gli impatti diretti sugli ecosistemi in cui opera.

Su questo fronte si parla solo di toppe, che lasciano più di qualche dubbio: come i progetti per la cattura della CO2, annunciati la settimana scorsa dai principali produttori canadesi di sabbie bituminose, per raggiungere emissioni nette zero… entro il 2050.

Un piano che, oltre all’orizzonte temporale troppo lungo e ai dubbi sulla tecnologia della CCS, lascia perplessi perché coprirebbe solo le emissioni dirette, ma non quelle create quando il carburante è bruciato.

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