Rinnovabili e politiche intelligenti. Silvestrini a Ecoradio

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L'utilità degli incentivi alle rinnovabili è reale ed emerge da molti dati. Ci sono nazioni che adottando politiche intelligenti hanno potuto sviluppare nuove industrie ed occupazione. L'opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

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Spesso si leggono rapporti che mettono in discussione l’utilità degli incentivi alle rinnovabili soprattutto in termini di occupazione indotta. In realtà esistono nazioni che, adottando politiche energetiche intelligenti che abbinano l’incentivazione delle rinnovabili ad un’azione che punta sulla ricerca e a concrete ricadute industriali, oggi possono essere considerati casi esemplari.

Tra questi si possono citare tre casi di successo. La Navarra, piccola regione della Spagna con 600mila abitanti, negli ultimi dieci anni ha creato un’industria legata al solare e soprattutto all’eolico con circa 6mila addetti. Questa regione copre con l’eolico il 65% della domanda interna. Un altro esempio di successo è quello della Danimarca che solo con l’eolico copre il 20% della domanda e che, grazie a notevoli investimenti nelle rinnovabili, adesso esporta aerogeneratori per 7,5 miliardi di euro.

Infine, la Germania che da molti anni ha scelto di puntare sulle rinnovabili, soprattutto nell’ottica di una rinnovata politica industriale. In poco più di dieci anni sono oltre 300mila i tedeschi che lavorano in questi settori. Lo scorso anno, all’apice della crisi finanziaria internazionale, l’occupazione è cresciuta di circa 20mila unità.

Puntare sulla green economy, quindi, è estremamente efficace dal punto di vista economico, ma può portare anche altri effetti positivi come il miglioramento della sicurezza energetica e dell’ambiente su scala locale e globale.

L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

 

13 maggio 2010

 

 

  

 

 

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